F1 | La Ferrari prova un contrattacco dopo i fatti del Canada

Come riportato sulle colonne di F1sport.it, la Ferrari ha deciso di non presentare appello alla FIA per la decisione dei commissari relativa alla penalizzazione inflitta a Sebastian Vettel nel corso del Gran Premio del Canada. Ma a Maranello stanno preparando un contrattacco. Mattia Binotto spiega la scelta e difende Sebastian Vettel

di Giulio Scaccia

Si stanno lentamente placando le polemiche dopo le decisioni dei commissari durante il Gran Premio del Canada, La Ferrari ha deciso di non presentare un ricorso che poi non avrebbe portato a nulla. Cerca invece una strada alternativa, avendo ancora 14 giorni a disposizione dal fatto.

Mattia Binotto e il suo team hanno valutato attentamente la situazione. Con pochissime possibilità di vittoria in base all’articolo 17 paragrafo 1 comma 2a del regolamento sportivo della F1 (inappellabilità contro e penalità in termini di tempo stabiliti dal collegio dei commissari), la Ferrari ha scartato la strada del ricorso immediato, puntando tutto sull’articolo 14.1.1.

La norma stabilisce che in presenza di elementi nuovi e rilevanti, non disponibili al momento della decisione dei commissari, questi possono essere portati in giudizio per una revisione del caso. Elementi che la Ferrari potrebbe ricavare dai dati della telemetria.

Mattia Binotto spiega la strategia Ferrari:

Guardando le immagini e tutti i dati a nostra disposizione, siamo convinti che da parte nostra non ci siano state scorrettezze. Sebastian ha sì commesso un errore nell’uscire di pista, però credo che subito dopo abbia solo tentato di recuperare la vettura, rallentare e tornare in pista nel modo più sicuro possibile. Noi stiamo cercando di mettere insieme tutti i dati per portare nuovi elementi ed eventualmente spingere la Federazione a una decisione diversa. Vedremo sotto quale forma e in che modo fare tutto questo, ma ci stiamo dando da fare in questo senso.

Inoltre Mattia Binotto difende Vettel:

Conoscendo Sebastian, da quanto successo ne uscirà più forte di prima. L’immagine di lui che sposta i cartelli sotto il podio è stato un momento di autenticità e credo che sia comprensibile la sua reazione in quel frangente e, quindi, anche apprezzabile. Gp di Francia? Difficile fare previsioni. A partire da me, prima del Canada, pochi avrebbero scommesso su una nostra pole e su una nostra vittoria. Il Paul Ricard sarà una pista più difficile per noi, più simile forse a Barcellona che a Montréal, ma abbiamo voglia di far bene anche con un po’ di fiducia acquisita.