F1 | Pagelle Gp di Cina: Hamilton fa tris, la Ferrari risale la China

Shanghai, 21 aprile 2014 – Nella terra del Dragone, Hamilton non fa prigionieri: domina anche il Gp di Cina. Secondo Rosberg, primo podio per la Ferrari.

Chinese Formula One Grand PrixLewis Hamilton 10 e lode Negli occhi della tigre risiede la prepotente consapevolezza di essere finalmente diventato il campione tanto atteso, dando via libera a quel talento e a quella classe intravisti sin dal lontano 2007. La fantasia al potere; la dolcezza di guida sul bagnato, l’impressionante velocità sull’asciutto. Pilota unico, nei pregi e nei difetti, che con questo splendido tris con la Mercedes vuol mettere a tacere gli scettici. La venticinquesima vittoria in carriera è il lasciapassare per l’Olimpo dei grandi di sempre. ESPLOSO

Nico Rosberg 6,5 L’attenuante di quelle informazioni auto-muretto-auto che non vanno può valere fino ad un certo punto. Il piede e il ritmo è quello, e non è all’altezza, nemmeno lontanamente, della monoposto gemella numero 44. Demolito in un confronto interno senza storia, già dal sabato Nico sembra “pagare” più del dovuto il duello perso in Bahrein. Il secondo posto, almeno questa è la sensazione, arriva più per lo strapotere della vettura che per grandi meriti. E’ ancora primo nel mondiale, ma contro questo Hamilton, si fa durissima. SECONDA GUIDA?

Fernando Alonso 9 L’impossibile è il possibile, quando ci mette il cuore. Pazzesco quel ritmo scientifico nel terzo stint, uno spot di classe e freddezza alla guida. Fernando è un pilota straordinario, salvezza della Ferrari da cinque anni. Peccato che questa Rossa gli abbia tolto il sorriso e il buon umore. Corrucciato, accigliato, in perenne polemica con un team non degno (possiamo dirlo) del suo talento. Come dargli torto? PATER PATRIAE

Daniel Ricciardo 8 “Metti la cera togli la cera Daniel”, in questo caso sverniciando la Red Bull intoccabile del dominatore Vettel. Sono soddisfazioni, come il supporto  del team, che mai in questi anni aveva leso la maestà del tedeschino. E’ il volto nuovo, sorridente, competitivo, ambizioso. Menzione speciale per la prima fila fantastica di sabato, purtroppo sprecata allo start. Meriterebbe in ogni caso un podio che sfuma per pochi secondi. KARATE BULL

Sebastian Vettel 6 Guai a darlo per finito, però Seb non riesce proprio ad adattarsi a questa RB10. Non è un caso che si lamenta delle gomme nel dopo gara, significativo segnale di mancanza di feedback con la vettura. “Crolla” con le gomme prime, dopo un ottimo primo stint su morbide. Ferito nell’orgoglio dal “sorpasso” (sdoppiaggio) subito da Kobayashi, alla fine raccoglie un sofferto quinto posto. Ma i 25″ di distacco dal teammate certificano l’apertura di una crisi inaspettata. IRRICONOSCIBILE

Nico Hulkenberg 7,5 Passista silenzioso e discreto, il suo Gp di Cina è tutto ritmo e costanza. E arrivano altri pesantissimi punti. Quattro gare sempre chiuse tra i primi sei. Stavolta fatica non poco a respingere l’arrembante Bottas. PRESENZA FISSA

Valtteri Bottas 7 Settimo posto, altro fieno in cascina per la Williams, dopo una gara iniziata col brivido (aggancio con Rosberg alla prima curva) e finita in crescendo. Bel pilota questo finlandese, che si toglie anche lo sfizio di infilare qualche buon sorpasso. Non gli riesce quello più agognato, sulla Force India di Hulk inseguita per tutta la gara… CATTIVO

Kimi Raikkonen 5 La grande delusione del week-end. Kimi in Cina non avvicina la performance di Nando, gira sempre 1″ più lento. Soffre, troppo, con una monoposto che non lo segue, che non si sposa alle sue caratteristiche di guida. Eppure doveva essere il suo anno, con vetture da guidare in punta di dita. Crisi a tratti inspiegabile, la sua qualifica è disastrosa, in gara va un po’ meglio, ma l’ottavo posto è un brodino che non può lasciarlo soddisfatto. E infatti scappa dai microfoni infastidito. MAL DI FERRARI?

Romain Grosjean 7,5 Si ritira per problemi al cambio, ma avrebbe quasi certamente concluso il Gp in zona punti. Che con questa Lotus sarebbe stato come una vittoria. MANICO

Sergio Perez 6 Fantastico terzo in Bahrein, tornato nei ranghi a Shanghai. Checo fa il minimo sindacale, portando con diligenza la VJM07 in zona punti. Senza incantare, senza strafare. MEDIOMAN

Daniil Kvyat 6,5 Ok, altra gara in zona punti. Bravo, bravissimo. Ma ha capito subito come funzionano le cose in Red Bull: il tappeto rosso steso a Vettel è l’ennesimo capitolo dell’antisportiva anomalia Red Bull-Toro Rosso. La sensazione è sempre la stessa: i bibitari corrono con quattro macchine, altro che terza vettura… NON CI PIACE

Jenson Button 5 A ridosso dei punti con una McLaren formato gambero, lontana parente rispetto alla brillante monoposto ammirata nel toboga australiano. IMPALPABILE

Kevin Magnussen 5 Come JB, anzi peggio, perchè da un esordiente ti aspetti una cattiveria e un approccio diverso. Si “lascia correre”, involuzione preoccupante. MISTERO

Felipe Massa 6 Cappuccino e cornetto ai box, si “rilassa” non poco mentre i meccanici fanno confusione con le sue gomme posteriori. Ci vuole tanta pazienza ad essere Felipe, uno che attira sfighe come un parafulmine. Comico anche negli incidenti, sembra uscito da Mario Kart quando rimbalza alla partenza contro Alonso. ‘NA VITACCIA

Gp di Cina 6,5 Non emozionante come la gara di Sakhir, ma nemmeno noioso. Pian piano piloti e team iniziano a capire il funzionamento di queste vetture. C’è ancora tanta “gestione”, ma lentamente l’ago inizia a pendere verso la performance. Il dominio Mercedes è spettacolare, la rinascita Ferrari e la crescita della Red Bull sono argomenti di vivo interesse.

Marco Mattiacci 7 Non fa niente, se non presentarsi ai box con un paio di occhiali da sole che fanno sbellicare dalle risate il web e non solo. Non dice niente, se non che “Questa (da podio) è la Ferrari”. Eppure è baciato dalla dea bendata, presentandosi al muretto nel giorno della rivincita Rossa. Prendendosi i meriti di un podio che sarebbe arrivato – molto probabilmente – anche con Domenicali. Ma la storia dirà che a Shanghai c’era lui…

Ferrari 6 Tutto questo entusiasmo per un terzo posto non è da Ferrari, nè da ferraristi. La strada è lunga, anche se la banda Allison-Fry ha trovato nell’uovo di Pasqua un podio che dà fiducia. Ma i trenta secondi dalla Mercedes rappresentano ancora un distacco importante e doloroso. E la stagione resta compromessa. Devono sentirsi tutti sotto esame. Tutti.

McLaren 4,5 Le sospensioni posteriori a farfalla, la cura Dennis, il debuttante volante Magnussen. Dov’è finita l’anti-Mercedes della prima gara? Un crollo inaspettato, un mese nero. La voglia – chissà quanta – di riprendere la marcia con un motorista dimissonario, in attesa di quella Honda che ora serve più che mai.