F1 | Australia annullata, calendario 2020 stravolto

La cancellazione del GP d’Australia a causa del coronavirus è stata la scelta più logica e sensata ma è arrivata forse troppo tardi e dopo innumerevoli discussioni tra il boarding della F1 e le altre parti coinvolte. Ma anche il seguito del calendario 2020 potrebbe essere stravolto con la cancellazione di tre appuntamenti e il posticipo di altri quattro.

di Francesco Svelto |

Il comunicato ufficiale della McLaren secondo il quale uno dei membri del team è stato posto in isolamento (linkF1 | Australia: membro McLaren positivo al coronavirus, gara compromessa) dopo il risultato positivo del tampone al Covid-19 ha dato inizio ad una lunga giornata (o nottata, a seconda del fuso orario che considerate) che ha rischiato di portare la F1 alla più grande vergogna della sua storia.

Ha rischiato. Perché per fortuna a tutto questo non si è arrivati, anche se c’è mancato molto poco. A sole due ore dalle prime prove libere di Melbourne (era circa mezzanotte ora italiana) è infatti arrivata la comunicazione ufficiale della cancellazione dell’evento australiano.

Ma non lasciatevi ingannare dalle apparenze. Sebbene appena una settimana fa Ross Brawn abbia dichiarato che anche con un solo team mancate l’intero circus della F1 si sarebbe fermato, la soluzione della cancellazione è stata tutt’altro che scontata, contravvenendo quasi anche alle stesse parole di Brawn.

Chissà, forse perchè tutto il baraccone era già in terra australiana (pensarci prima, quando le avvisaglie erano già palesi, no?).

Dopo riunioni, chiamate e meeting vari, il boarding della F1 stava per mandare in scena la corsa. Vi era un numero di auto garantito, però, che dovevano essere in griglia (c’è chi dice 12, chi dice 16, la cosa non è stata chiara neanche a noi!) e tale numero non era stato raggiunto in quanto dopo l’annuncio del ritiro della McLaren, anche molti altri team e piloti hanno iniziato a rifare le valigie, chiudere tutto e prepararsi per la partenza. Sembra che solo i due team Red Bull e la BWT Racing Point abbiano optato per scendere in pista, ma non vi sono ovviamente conferme ufficiali.

Addirittura Seb Vettel e Kimi Raikkonen erano già andati via in direzione Europa quando le riunioni erano ancora in corso. Ma alla fine, nonostante tutto, ha prevalso il buon senso e la gara australiana è stata dichiarata annullata.

Messo in archivio questo set di episodi, diamo uno sguardo a ciò che potrebbe accadere in futuro perchè il calendario potrebbe essere letteralmente stravolto.

Innanzitutto partiamo dal presupposto che la prossima gara si dovrebbe (il condizionale è d’obbligo) tenere tra sette giorni in Bahrain, a porte chiuse. Non è detto che tutto ciò accada perché la McLaren ad oggi ha 14 persone in quarantena – le stesse persone che sono entrate a contatto col il positivo di cui sopra – ed è quindi tutt’altro che scontata la partecipazione in Bahrain (vedere aggiornamento in basso). Da capire ora se le parole di Ross Brawn possano tornare d’attualità oppure no.

Tuttavia, data la gravità della pandemia, il boarding ha valutato – o sta valutando – se cancellare (o rimandare) anche la trasferta di Hanoi, in Vietnam (vedere aggiornamento in basso). Per il paese del sud-est asiatico sarebbe stata la prima partecipazione assoluta, non è da escludere un posticipo più in la.

Ma come fanno sapere alcuni redattori di motorsport.com presenti all’Albert Park, potrebbero essere addirittura a rischio anche gli appuntamenti in Olanda a Zandvoort, a Montecarlo e a Barcellona.

Il mondiale rischierebbe quindi di partire addirittura nel primo weekend di giugno, a Baku, Azerbaijan, quando la situazione mondiale sarebbe un attimino più delineata o addirittura – perché no, si spera – superata.

Ma se si parla di “cancellazione” per Spagna e Monaco, lo stesso non si può dire dell’Olanda, anch’essa alla prima apparizione nel circus dopo tanti anni di assenza.

L’appuntamento di Zandvoort, nella bozza che stanno discutendo, sarebbe posticipato in agosto, andando di fatto a cancellare la pausa estiva. Per Vietnam e Cina (anch’essa, tempo fa, posticipata e non annullata) si sta pensando ad una collocazione come terzultima e penultima gara del mondiale, con il classico appuntamento di Abu Dhabi che potrebbe essere slittato a metà dicembre.

Il tutto ovviamente è in fase di discussione. Ci sono contratti e scadenze da rispettare che non è detto siano cosi flessibili.

Tuttavia – ricapitolando – se questo dovesse essere lo scenario, avremmo un campionato a 19 gare a fronte delle 22 pianificate in origine con Australia, Spagna e Monaco cancellate, Olanda, Cina, Vietnam e Abu Dhabi posticipate.

Insomma, la stagione 2020 potrebbe essere tutt’altro che la più lunga della storia. Ma va bene cosi, la salute e la sicurezza prima di tutto.

+++ AGGIORNAMENTO DELLE ORE 13:00

Con un comunicato ufficiale, la F1 ha deciso di posticipare – non annullare – gli appuntamenti di Bahrain e Vietnam a data da destinarsi. Seguiranno aggiornamenti relativamente alla compilazione del nuovo calendario di F1 2020.

Francesco Svelto

Francesco Svelto
Francesco Svelto
Non tifo e non simpatizzo squadre e piloti. Amo tutto ciò che è pure-racing a 4 ruote! Nota bene, ho scritto "pure-racing".

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