F1 | Halo insieme al parabrezza?

La FIA si sta interrogando sui nuovi sistemi di sicurezza da introdurre i Formula 1 e al nuovo sistema di sicurezza chiamato Halo potrebbe aggiungersi una schermatura consistente in un parabrezza.

La strada sembra segnata in modo definitivo. Su pressione della FIA e della GPDA, a partire dal 2017 verrà adottato un sistema di sicurezza originariamente proposto dalla Mercedes, che consiste in una sorta di anello – da cui il termine “halo” – che copre parzialmente la testa del pilota, in modo da evitare il contatto tra la testa del pilota e possibili oggetti vaganti. A questo sistema, negli anni successivi, potrebbe aggiungersi una copertura, un vero e proprio parabrezza che, in teoria, dovrebbe rendere ulteriormente più sicuro l’abitacolo.

HaloSarebbero possibili due soluzioni, come riporta Motorsport.com: una prevede la copertura anteriore totale, l’altra una copertura solo laterale, per ridurre possibili problemi di visibilità. In ogni caso, l’introduzione di questa schermatura avverrebbe dal 2018 in avanti, poiché non è stato trovato un materiale idoneo allo scopo, e successivamente servirebbero i dovuti test per renderlo funzionale e sicuro al 100%.
Sembra invece sicuro, a partire dal 2017, l’uso dell’halo, di cui FIA e team principal stanno discutendo forma, peso e implicazioni strutturali. Secondo fonti del giornale inglese, l’halo aggiungerebbe altri 10-15 kg di peso alla vettura, senza contare il maggior peso delle gomme più larghe che verranno introdotte nello stesso anno, portando così il peso totale delle monoposto oltre i 700 kg.

Anche stavolta, la voglia di sicurezza sta facendo la differenza. Ai piloti non bastano più le protezioni attuali, e vogliono essere più sicuri all’interno degli abitacoli. Allo stesso tempo, la FIA ritiene che la sicurezza debba fare un passo avanti, in un punto, l’abitacolo, dove la sicurezza può ancora migliorare. Una soluzione come quella qui esposta potrebbe essere utile, ma non avrebbe evitato la morte di Jules Bianchi e Justin Wilson. Il problema, in ogni caso, è che l’abitacolo aperto è una delle prerogative delle categorie a ruote scoperte.

Chiudere l’abitacolo vorrebbe dire togliere alla F1 una delle sue qualità distintive, e nasconde insidie non da poco sulla sicurezza – cosa accadrebbe in caso di incendio o di ribaltamento? Soprattutto, ridurre il rischio vuol dire togliere il brivido che spinge a guardare le gare, l’ammirazione di uomini che sprezzano il pericolo e corrono a costo della loro vita, come i gladiatori che nell’antica Roma sfidavano le bestie feroci. La sicurezza è fondamentale, ma non deve snaturare questo splendido sport. La F1 non deve diventare un prototipo endurance senza cofano. Ci mancherebbero solo le ruote coperte…