Giuliano Alesi sembra sempre più vicino ad affiancare Antonio Fuoco, Charles Leclerc e Guan Yu Zhou alla Ferrari Driver Academy, visto che condividerà proprio con l’italiano il box alla Trident in GP3.
8 febbraio 2016 – Si avvicina il momento dell’ingresso di Giuliano Alesi nella Ferrari Driver Academy. Nei giorni scorsi infatti la Trident, team italiano di GP2 e GP3, ha annunciato i propri piloti per la stagione 2016 nella categoria inferiore e, oltre a Artur Janosz e Sandy Stuvik, ci saranno Antonio Fuoco, che fa già parte della struttura, e Giuliano Alesi. Un segno di quella che forse potrebbe essere la nuova struttura della FDA.
Il figlio di Jean, che avevamo indicato come uno dei possibili obiettivi della struttura diretta da Luca Baldisserri (che potrebbe essere sostituito dal direttore sportivo della Scuderia Massimo Rivola) nel corso del 2015 ha collezionato 3 vittorie nella Formula 4 francese, finendo secondo nella classifica Junior e quarto assoluto, e si appresta quindi a entrare in gara negli stessi scenari che vedono protagonista la Formula 1. Il suo ingresso con la squadra italiana e l’accoppiata con Fuoco fa presagire che quella che si pensava essere un’ipotesi remota fino a non molto tempo fa sia vicina alla concretizzazione.
Non ci sono ancora conferme ufficiali, ma dopo l’arrivo di Charles Leclerc, che ha seguito l’abbandono di Raffaele Marciello, la FDA si sta dirigendo verso quello che è un colpo a sorpresa, visto che l’indiziato numero 1 per entrare in quella struttura è sempre stato indicato come Mick Schumacher, legatissimo a Sebastian Vettel e che sta attirando le attenzioni di Arrivabene. Ma l’approdo del figlio di Jean a fianco di un pilota della FDA fa pensare che, dopo l’arrivo di Leclerc, sarà proprio lui a essere seguito dalla Ferrari nella sua crescita agonistica.
Le voci circolate sinora attendono ora una conferma oppure una smentita, anche per capire chi, in un futuro più o meno prossimo, siederà su un sedile ambitissimo, quello delle monoposto ora affidate a Sebastian Vettel e Kimi Raikkonen. E le recenti esperienze paiono imporre alla FDA una profonda rivisitazione interna, per evitare che come in passato piloti cresciuti dalla FDA non vengano sufficientemente valorizzati (Perez) oppure si sgancino dalla struttura sperando uinn un altro approdo, magari più redditizio (Marciello).