Test prestagionali 2014, la F1 Uno scende in pista con un volto completamente rinnovato. Le vetture cambiano nell’aerodinamica e, soprattutto, nei motori con l’avvento delle nuove power unit turbo-ibride.
Gli entusiasmi in casa Renault si placano rapidamente con tutti i motorizzati transalpini in netta difficoltà. Fra questi spicca la RedBull, scuderia campione del mondo in carica che, con l’iridato Vettel e il nuovo arrivato Ricciardo, riesce a malapena a completare pochi giri di installazione. Il malcontento della scuderia austriaca verso i propri motoristi non tardò nel trasformarsi in dichiarazioni alla stampa al vetriolo che danneggiarono pesantemente l’immagine di Renault. In un ottica di contenimento danni i francesi decidono, quindi, di rientrare nel Circus con un team ufficiale con cui poter mettere alla prova la bontà dell’ingegneria francese.
Il piano sulla carta è semplice, rilevare per il 2016 l’annaspante Lotus e ricostruire in 5 anni una nuova potenza capace di vincere il titolo mondiale. A distanza di 8 anni e di un rebranding in Alpine, tuttavia, la casa francese ha conquistato una sola vittoria senza mai andare oltre il quarto posto in classifica costruttori, sempre a netta distanza dalle prime tre scuderie.
Tale situazione ha ampiamente indispettito i piani alti dell’organizzazione che, nel corso della scorsa stagione, hanno disposto la terminazione dei rapporti con il team principal Otmar Szafnauer e il CEO Laurent Rossi che, solo pochi mesi prima, aveva definito la scuderia transalpina come “amatoriale”.
Tuttavia, il cambio di ruoli e casacche non sembra essere stato influente nel risollevare le sorti del team che, contrariamente, ha aperto la nuova stagione in maniera disastrosa con entrambe le auto qualificatesi in ultima fila. La gara non è poi andata meglio con gli alfieri Gasly e Ocon capaci di imporsi soltanto su Sergeant e Bottas, entrambi disastrati da problematiche tecniche.
Ed è così che la testata britannica The Race riporta le dimissioni del direttore tecnico e del capo dell’aerodinamica, avvenute prima della presentazione della monoposto 2024. I due tecnici di rilievo manterranno momentaneamente il loro posto, nonostante la prossima dipartita, per non lasciare cariche vaganti in un momento di forte stress per il team che, dal canto suo, non ha voluto commentare l’indiscrezione che quindi non è stata neanche smentita.
Il tempo chiarirà la posizione del direttore tecnico e del capo dell’aerodinamica, ma il presente conferma il naufragio di un progetto zelante che non è mai riuscito a decollare.