Kubica e il suo ritorno (sbagliato) in F1

Robert Kubica Williams

Hanno fatto scalpore le recenti parole di Robert Kubica (futuro pilota Ferrari nel FIA WEC in categoria hypercar) relativamente al suo rientro in F1 dopo gli anni migliori della sua carriera, quelli prima dell’incidente. Era un traguardo cercato, voluto, quello del rientro nella massima serie e stranamente si sente un pilota chiosare cosi sulle sue scelte passate, specialmente se conseguenti ad un evento spiacevole come è stato lo sfortunato episodio che ha visto protagonista il polacco nel febbraio del 2011. 

“Mi sono ritrovato nel posto sbagliato al momento sbagliato”

Queste sono le parole di Robert Kubica riguardante il suo tentativo fallito di ritorno in F1 con Williams nel 2019. Poche parole, forti, come è nel suo stile. Nonostante le aspettative, dunque, la sua performance non è stata all’altezza e Kubica ha perso il suo posto nel team alla fine di quella.

Nonostante l’amara esperienza con una Williams che era tutt’altro che competitiva, Kubica non si è lasciato abbattere. Ha ricostruito la sua reputazione nel motorsport, ottenendo ottimi risultati nelle categorie di durata. Nel 2020, ha concluso al secondo posto nella classe LMP2 a Le Mans e quest’anno ha vinto addirittura il titolo con Prema.

Kubica ha recentemente annunciato il suo passaggio alla categoria hypercar con il team AF Corse, legato a doppia mandata alla Ferrari. Nonostante ciò, il pilota polacco ha dichiarato di non essere sicuro di quanto tempo ancora dedicherà alle corse.

“La mia vita professionale occupa il 90% del mio tempo”

Afferma Kubica, sottolineando come la sua giornata e il suo anno siano completamente dedicati alle corse. Kubica ha riflettuto molto sul senso della sua permanenza stessa nel mondo del motorsport e su quello che vuole veramente dalla sua carriera alla soglia dei 40 anni.

“Negli anni, mi sono reso conto che non bisogna correre a tutti i costi”

Per Robert è importante trovare l’ambiente giusto in cui sentirsi a proprio agio, cosa che certamente avveniva nella prima parte della sua carriera in F1 e che erano la chiave del suo trend crescente fino, purtroppo, al già citato episodio che l’ha interrotto. Ma non è detto che tutto questo non possa essere ritrovato in un ambiente altamente competitivo come quello del WEC e soprattutto in un team che sa certamente come interpretare questa particolare e affascinate modalità di gare che è l’endurance.