Il 23 dicembre 1997, Michael Schumacher fece la sua prima apparizione “pubblica” con la nuova Ferrari F300, in una versione completamente insolita. La vettura era completamente nera, carbonio nudo e crudo sulla monoposto di Maranello, senza la consueta vernice rossa, con l’unico segno di riconoscimento del Cavallino Rampante sulla punta del muso.
La sessione di test, (quando si potevano condurre liberamente!) si svolse sulla pista di proprietà della Ferrari, a Fiorano, con l’inconveniete elettrico che portò Schumacher a completare solo due giri e mezzo. Il progetto 649 della coppia Bryne-Brawn aveva una filosofia completamente diversa dalla monoposto precedente. La Ferrari si preparava a “mettere pressione” alla McLaren, con cui battaglierà per le due stagioni successive.
Quel test, per quanto breve, passa alla storia proprio per la colorazione nera della Ferrari F300. Una versione inedita e mai più riproposta nel corso degli anni dalla scuderia di Maranello. Se vogliamo, un’analogia con le monoposto attuali può essere lo “scoprire” il carbonio in molte parti della vettura per non appesantirle con la vernice. All’epoca non c’erano questi problemi in quanto le monoposto pesavano 200 kg in meno di quelle attuali.
La Ferrari F300, con la sua colorazione nera, è diventata un’icona degli appassionati di F1 e amanti di un periodo storico ritenuto “immortale” per questo sport.