Secondo quanto riportato dalla rivista Business F1, Apple sarebbe disposta a mettere sul piatto circa 2 miliardi di dollari all’anno – una cifra monstre – per diventare l’unico detentore dei diritti di streaming della F1 a livello globale. Niente più pay-tv, niente più diritti parziali o totali ceduti alle emittenti nazionali. Unica piattaforma made in Cupertino per tutti gli appassionati in giro per il mondo. Sarebbe una vera e propria rivoluzione di portata planetaria. E questo accordo raddoppierebbe il valore attuale dei diritti TV globali della F1.
Se l’accordo dovesse essere raggiunto, Apple non potrebbe tuttavia ottenere i diritti globali immediatamente a causa dei contratti esistenti con varie emittenti in tutto il mondo bensì riuscirebbe a completare l’opera desiderata soltanto quando tutti gli attuali e vigenti vincoli arrivino alla loro naturale scadenza. Apple quindi potrebbe formulare un contratto che includerebbe sempre più territori e geografie man mano che i diritti diventano disponibili in questi mercati.
E per quanto durerebbe ?
I diritti di trasmissione negli Stati Uniti (prendiamo come riferimento loro visto che i dententori dei diritti commerciali sono americani, esattamente come gli ideatori di questo progetto) sono attualmente legati a ESPN fino al 2025, che è l’anno in cui l’accordo Apple-F1 potrebbe iniziare. Apple sarebbe intenzionata a firmare un accordo della durata di sette anni, con diritti globali disponibili circa cinque anni dopo (gli attuali accordi mediatici della F1 scadono, in alcune nazioni, al più tardi nel 2029).
La divisione contenuti di Apple TV+ ha già diversi interessi nella F1. Il famoso film che Brad Pitt sta girando sulla F1 (l’abbiamo visto molto spesso ultimamente in giro per il paddock, a Silverstone addirittura hanno girato delle scene in pista) è di Apple stessa, che ha messo a disposizione del famoso regista e attore un budget enorme. Inoltre gli americani stanno preparando un documentario su Lewis Hamilton. Insomma, sono fortemente interessati e tale volontà è tangibile in azioni concrete già da ora. Inoltre voci dicono che si stiano interessando alla diffusione di molti altri sport (americani ma non solo) al fine di ampliare il loro ventaglio d’offerta.
Insomma, sarebbe avvenimento epocale nella storia della F1 anche se noi, in Italia, un ribaltone del genere l’abbiamo già “pregustato” quando nell’ormai lontano 2013 la F1 ha lasciato, forse per sempre, il palinsesto del servizio pubblico nazionale per passare in esclusiva alle emittenti a pagamento.