F1 | l’addio di Binotto è stato condizionato dall’umore di Leclerc?

F1 - il malumore di Leclerc ha inequivocabilmente influito sull'addio di Binotto dalla Ferrari. Tante le incomprensioni e tanti i segnali che fanno pensare che dall'alto si voglia puntare su Leclerc.

Binotto, Mekies e Leclerc a colloquio - Box Ferrari, 2022.

Come tutti sappiamo nel 2023 non ci sarà Mattia Binotto al muretto box della Ferrari, ma verrà sostituito da Fred Vasseur. Un’addio per certi versi non scontato, ma neanche ovvio. Ad oggi i motivi delle sue dimissioni potrebbero essere tanti. Ma la scelta di Vasseur non è casuale.

L’ex TP di Renault e Sauber stravede per Charles Leclerc. Lo stesso monegasco, che nel corso della stagione F1 2022 ha evidenziato qualche malumore e incomprensione con Mattia Binotto. Molte le situazioni equivocabili tra i due. Ad esempio le dichiarazioni discordanti sulle prestazioni della F1-75 in Ungheria, oppure il famoso “dito alzato” di Binotto nei confronti di Leclerc a Silverstone. Alla fine della fiera Binotto si è dimesso dal suo incarico. Delle dimissioni quasi forzate, ma che sembravano essere nell’aria dopo l’ennesimo fallimento.

Ma c’è da chiedersi se la presenza di Leclerc all’interno del team abbia influito su questa scelta. Ad occhio verrebbe da dire di sì. Il monegasco ha dichiarato sin da subito eterna fedeltà alla Scuderia Ferrari, ma è stato quasi abbandonato nel corso della stagione 2022, da Binotto e team. Tra i due sicuramente alla luce dei risultati non era tutto rose e fiori.Leclerc e Binotto

Molti indizi fanno pensare che la Ferrari abbia messo da parte Mattia Binotto perchè il rapporto tra quello che dovrebbe essere il pilota di punta della Ferrari e l’intera squadra era compromesso. La scelta di Vasseur che ha Charles come pupillo, le dichiarazioni del presidente Elkann che si aspetta di vincere il mondiale con Leclerc, le dimissioni e non il licenziamento di Binotto.

Lo stesso storico giornalista Peter Windsor ha affermato che il culmine del rapporto incrinato tra i due fosse “il ditino” di Binotto alzato a mo’ di rimprovero nei confronti del pilota Ferrari, come a fargli capire che in quel momento a comandare fosse lui. La vicinanza a Carlos Sainz, da parte di Binotto, ha inoltre rincarato la dose. Verso fine stagione, in Ferrari, la squadra era inevitabilmente spezzata.

Quindi è facile pensare che dall’alto sono arrivati segnali importanti per preservare il talento di Leclerc, anche sapendo che Nicholas Todt è il suo procuratore, sacrificando il lavoro di un Binotto poco avvezzo al ruolo che stava ricoprendo.