F1 | Spa-Francorchamps: il mito compie 100 anni

Cento anni fa nasceva uno dei circuiti più belli del mondo. Oggi è l’ultimo a conservare quel fascino unico di un tracciato disegnato dalla natura. Al suo interno la mitica eau rouge. Quella sì, senza dubbio, è la curva più bella del mondo.

Parlassimo di letteratura Dante, Petrarca e Boccaccio rappresentano le tre corone della nostra storia linguistica. Portassimo questo paragone nell’automobilismo non sarebbe sbagliato definire Spa, Monza e Monaco le tre corone, i tre pilastri storici su cui la F1 ha scritto le sue pagine più epiche di storia. Esiste anche Silverstone, ma queste tre a mio parere emanano un fascino superiore.

Era il 1921 quando i in Belgio decisero di creare un circuito che collegasse secondo un layout triangolare le cittadine di Malmedy, Stavelot e Francorchamps. Già allora, il percorso di 14 km, era considerato tra i più impegnativi al mondo, terra dove  la differenza potevano farla solo i campioni.

Alla fine degli anni trenta la prima modifica. La prima parte lenta e tortuosa venne sostituita da una nuova linea al fine di creare uno dei circuiti più veloci d’Europa. E’ eliminando la zona dell’ ancienne duane e sfruttando una successione di curve destra sinistra combinate ad un dislivello enorme di 24 metri che nasce un  mito dell’automobilismo mondiale. L’eau rouge radillon. Al netto delle modifiche per la sicurezza e i cambiamenti al tracciato la curva eau rouge è uno dei pochissimi luoghi al mondo in cui il tempo si è fermato.

Uno spaccato in cui uomini e macchine di ogni epoca sono passati e si sono sfidati. Dove la differenza è data non solo dalla perfezione della vettura ma anche dal coraggio del pilota. Farla in pieno, in qualifica, è da sempre una sfida. Oggi lo è un po’ meno grazie alla deportanza delle moderne F1 ma resta comunque un passaggio da pelle d’oca.

In questi  100 anni, oltre 70 di F1, Spa Francorchamps non è sempre stata inserita in calendario. Solo quando il livello di sicurezza fu elevato secondo gli standard più moderni nel 1979 il circuito venne inaugurato nella connotazione che oggi conosciamo. Ad ogni modo Eau Rouge, Stavelot e Blanchimont diverranno curve dalla velocità di percorrenza media mostruosa. Un vero e proprio spartiacque tra ottimi piloti e campioni. In ogni categoria.

Le macchine attuali in Eau Rouge possono raggiungere i  1000 kg di carico verticale. I piloti vedono il cielo in salita, un tratto pazzesco percorso in apnea  ad oltre i 300 km/h.

Non è un caso che qui vincono solo i più forti, quelli che della loro epoca ne hanno segnato gli anni.  Non a caso quindi è Michael Schumacher è il re di Spa con 6 vittorie seguito da Senna con  5. Dietro a loro Jim Clark a quota 4 in compagnia di Kimi Raikkonen e Lewis Hamilton.

Già da questo dato si intravede un incrocio di nomi iconici ed epoche diverse. Una storia che tra poche settimane vedrà un nuovo entusiasmante capitolo nella lotta tra Hamilton e Verstappen. Sarà proprio Spa  la pista che li riaccoglierà dopo la pausa estiva. Le premesse sono alte. Il primo passaggio in eau rouge potrebbe diventare una nuova pagina di storia.