F1 | Schumacher: da quel 29 dicembre, sette anni di silenzio

Sono passati sette lunghissimi anni da quel 29 Dicembre 2013, quando Michael Schumacher, sulle nevi di Meribel, ebbe un grave incidente cadendo dagli sci, entrando in coma e successivamente iniziando una lenta e lunga terapia riabilitativa, che lo porterà, si spera a una vita più normale possibile.

| a cura di Stefano Penner

Michael Schumacher assieme a suo figlio Mick (vincitore del campionato di F2 2020 e pilota di F1 con il Team Haas per la stagione 2021), stavano passando una semplice giornata sulla neve, sciando e godendosi il bellissimo paesaggio delle nevi di Meribel.

Purtroppo, a causa di una “semplice” caduta sugli sci a velocità anche molto ridotta, l’ex campione del mondo di F1 e della Ferrari andò a sbattere contro una roccia. L’ago della Go-Pro che indossava sul casco, gli perforò il cranio causando una terribile emorragia cerebrale che lo vide per un lungo tempo in coma. Per fortuna nel giugno 2014, uscì da quel sonno profondo e proprio da quel momento sono cominciate le prime terapie di riabilitazione.

La famiglia non ha mai voluto divulgare notizie inerenti alle condizioni di Michael Schumacher, in modo da garantire la privacy e impedendo anche speculazioni mediatiche. Giusto cosi. Al momento si sa che è fuori pericolo e sta lottando come un leone, svolgendo numerose terapie riabilitative nella sua villa sul lago di Ginevra, attrezzata come un ospedale avanzato. Il tutto al solo scopo di ritornare a una vita più normale possibile, circondato anche dall’affetto dei suoi famigliari che gli stanno dando un aiuto prezioso per uscire da questa difficile situazione.

Se ci pensiamo bene, L’ ex campione di F1 e della Ferrari, nella sua carriera nel grande circus ha avuto solo un incidente grave, quando  andò a sbattere a 300 km/h alla curva Stowe l’11 Luglio del 1999 durante il gran premio di Gran Bretagna sul circuito di Silverstone a bordo della sua Ferrari la F-399.

In quella circostanza si era fratturato la gamba destra, per fortuna non ci furono danni ulteriori. E invece una semplice caduta sugli sci a velocità ridotta, vicino ai 20 km/h, ha causato un enorme danno al suo fisico. Strana la vita a volte. In questi casi c’è solamente un motto adatto: #KeepFightingMichael !

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