F1 | Caffi: “Ferrari? C’è sempre stata gerarchia nei top-team”

In F1 dall'era Schumacher i top team hanno sempre avuto un primo pilota, ed un'altro al servizio del numero uno in squadra. Mentre in passato una squadra forte poteva permettersi anche due prime guide, come nel caso della McLaren con Prost e Senna. Sull'argomento è intervenuto Alex Caffi ai microfoni di Pit-Talk.

SUZUKA, JAPAN - OCTOBER 10: Michael Schumacher of Germany and Ferrari celebrates his victory as he passes his pit crew, during the Formula One Japanese Grand Prix at Suzuka Circuit on October 10, 2004 in Tokyo, Japan. (Photo by Mark Thompson/Getty Images) *** Local Caption *** Michael Schumacher

Alla Ferrari nell’era Schumacher c’è sempre stata una gerarchia, dove i mondiali si concludevano diverse gare prima del termine del campionato. Ma nella F1 del passato i mondiali si decidevano il più delle volte nelle ultime gare del campionato. Prendiamo l’esempio della McLaren tra la fine degli anni ’80 con i duelli Senna vs Prost, quando i due piloti dominavano i campionati dato la superiorità della loro monoposto.

Verstappen festeggia il suo secondo titolo mondiale di F1 a Suzuka.

Ora in questo ultimo decennio (praticamente) i campionati incoronano il vincitore diversi GP prima la conclusione del mondiale. I fattori sono diversi, la superiorità di una monoposto di F1 rispetto alle altre, oppure il fatto che in quel team ci siano un primo ed un secondo pilota..

Nel passato secondo Alex Caffi il team migliore si permetteva di avere in squadra ben due piloti tra i migliori della griglia, giocandosi così il titolo tra loro. Nei giorni odierni invece si assiste nel vedere un team di F1 con una prima guida, ed una seconda guida. Sentite cos’ha detto nello specifico l’ex pilota dell’Osella intervenuto ai microfoni di Pit-Talk:

Alex Caffi.

“Oggi come oggi assistiamo a dei team che marcatamente fanno un pilota numero uno, ed un pilota al servizio della prima guida. Diciamo che proprio dall’era Schumacher è stato forse lui ad introdurre questa regola. Non voleva avere avversari in squadra, tanto è vero che gli altri piloti che sono stati al suo fianco (Irvine, Barrichello etc) avevano dichiaratamente un contratto da secondo pilota. In diverse occasioni in Ferrari si sono dovuti far da parte per far passare Schumacher.”

Ma come sottolineato da Caffi, Schumacher sin dai tempi della Benetton era il primo pilota, dove tutti dovevano puntare esclusivamente sul tedesco. E non soltanto da quando il tedesco è arrivato in Ferrari! Da allora i manager nei top-team hanno sempre adottato questa sorta di regola. Cioè di avere un primo ed un secondo pilota. Basta pensare agli anni di Vettel alla Red Bull come affermato da Caffi..

Hamilton & Bottas sono stati compagni di squadra in Mercedes dal 2017 al 2021.

“Da allora (dai tempi di Schumacher alla rossa) si è avuto questa tendenza da parte dei manager dei top-team di avere un primo ed un secondo pilota. Lo si è visto con Hamilton in Mercedes con Bottas, e non tanto ora con Russell… Lo si è visto in Red Bull con Vettel ed oggi con Verstappen. Ma d’altra parte quando hai un contratto da secondo pilota non puoi fare altro. Nascono questi giochi di squadra che non dovrebbero essere ammessi in F1 perchè tutti sono lì per vincere, e purtroppo poi si assiste a quello che si assiste oggi.”

D’altronde in un top-team di F1 è fondamentale far capire sin dalle prime gare chi è il primo e chi è il secondo pilota. La Red Bull non ha mai avuto dubbi su chi fosse la prima guida. Mentre ad oggi alla Ferrari dopo due anni (per fare un esempio) non si capisce ancora chi sia la prima guida tra Leclerc e Sainz…

Alberto Murador