F1 | Giovinazzi, la (s)fortuna del principiante

Il ritorno in pista di un pilota italiano, in F1 non ce lo saremmo sicuramente aspettato così. Antonio Giovinazzi tra luci e ombre. 

Antonio Giovinazzi, al suo primo anno effettivo in F1, dopo svariate uscite negli anni precedenti nel corso di test/prove libere, in questa stagione è chiamato a fare il passo decisivo.

Ingaggiato dalla “nuova” Alfa Romeo Sauber con il privilegio di guidare accanto al campione del mondo Kimi Raikkonen.

13 gare disputate, 1 punto, due ritiri.

Non quello che avremmo voluto vedere. Antonio è in questa critica situazione, molto distante dal compagno di squadra che ha 30 punti in più.

Fuoco di paglia? Inesperienza? Sfortuna? Strategie errate? Un po’ di tutto ciò ha portato il pilota pugliese a trovarsi in questa situazione difficile, sicuramente non veritiera, perché in determinate circostanze non è stata propriamente colpa sua.

Sta di fatto che ha sempre dato l’impressione di poter fare benissimo sia in qualifica (svariate Q3 raggiunte nel corso della stagione), sia in gara, come abbiamo visto proprio nel corso dell’ultimo GP, dove Giovinazzi è stato protagonista di buoni sorpassi, uno su tutti molto difficile su Daniel Ricciardo, che di certo non è l’ultimo arrivato. Ma nel corso dell’ultimo giro, ha commesso un errore fatale, tanto da andare a muro e concludere la gara con un altro 0.

Uno 0 pesante vista come si era messa la situazione in gara, ma soprattutto pesante per la classifica, che lascia l’amaro in bocca, perché nonostante le buone cose viste, c’è sempre stato qualcosa che ha impedito il secondo pilota dell’Alfa Romeo a raggiungere la zona punti.

È evidente che non ha ancora l’esperienza di chi in F1, ci milita da anni, ma in suo favore possiamo sicuramente che non è baciato dalla fortuna, specialmente in situazioni in cui magari sta facendo bene e la monoposto lo abbandona o situazioni limite in gara, dove preferiscono costruire una strategia per favorire Kimi Raikkonen a discapito dell’italiano.

Far vedere buone cose è relativo, se poi i risultati non arrivano.

Antonio ne è sicuramente consapevole, come dev’essere consapevole del fatto che può ancora dire la sua, nonostante sembra che sempre possa andare a punti, ma puntualmente succede qualcosa che gli rovina il weekend, che sia un suo errore o meno.

Sicuramente il ragazzo non è il nuovo Schumacher, ma non è neanche lì per riscaldare il sedile, perché i colpi li ha.

La F1 però non fa prigionieri, quindi almeno che tu non sia un magnate russo o uno sceicco in grado di fornire vagonate di grano alla F1, il posto devi guadagnartelo.

Non sappiamo se Antonio Giovinazzi il prossimo anno sarà ancora in F1, ma sappiamo che è chiamato a portare risultati, perché purtroppo far vedere qualcosa, non basta. Speriamo che la pressione o la paura di poter sciupare questa occasione, faccia venir fuori il miglior Antonio possibile.

Ci auguriamo che sia proprio il GP di casa a dargli quella marcia in più per rimanere concentrato e mettere nel sacco punti pesanti.

In fondo vedere un pilota italiano in F1, non può che farci piacere, soprattutto se su una scuderia che porta il nome dell’Alfa Romeo.