Al 24° passaggio il gruppo degli inseguitori si ricongiunge e al passaggio successivo è Hailwood a transitare al comando. Siamo a metà gara, la media sale a 241,794Km/h e Siffert su BRM prende il comando al 28° giro, ma due giri dopo gli si blocca il cambio in quarta marcia. La corsa continua con Peterson Cévert e Hailwood che si alternano al comando finché non è Amon ha prendere il comando al 37° giro, ma quando sembra in grado di staccare gli avversari la solita sfortuna del pilota neozelandese colpisce ancora: al 47° giro inizia ad avere un problema ad una gomma e deve rallentare, subito dopo perde la visiera del casco dovendo rinunciare a qualunque velleità di vittoria. Questo era Amon…
Intanto comincia la rimonta di Peter Gethin che si ricongiunge al quartetto al comando composto da Peterson, Cévert, Hailwood, e Ganley, ci prova Ronnie ha staccare i rivali ma senza successo, ormai è chiaro che si arriverà alla volata finale.
Siamo alla fine: il giro 53 e il 54 vedono Gethin al comando, ma all’ultimo giro è Peterson a guidare il gruppo. I cinque piloti arrivano così all’uscita della curva Ascari e Cévert sferra il suo attacco e si porta al comando. L’intenzione di Cévert è di impostare la Parabolica all’esterno e stringere poi al centro, la manovra del francese sorprende Peterson che si trova ad entrare in curva per primo all’interno, ma farà il gioco di Peter Gethin.
Gethin riesce a superare Hailwood sul rettilineo e si trova in condizione ideale per prendere la scia di Peterson anticipando Cévert costretto a percorrere la Parabolica all’esterno. Al termine della curva Gethin esce dalla scia della March di Peterson sfruttando tutta la potenza del suo 12 cilindri BRM. Le vetture arrivano compatte al traguardo: Gethin alza il braccio in segno di vittoria ma ci sarà bisogno del fotofinish per stabilire il vincitore. Il responso fu che Gethin aveva preceduto Peterson di 1/100 di secondo, Cèvert di 9/100 di sec. Hailwood di 18/100 e Ganley di 61/100.
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La classifica finale del Gran Premio