F1 | Emozione ed entusiasmo: Vettel suona la carica in vista della nuova stagione

Anno nuovo, vita nuova. E’ con rinnovato entusiasmo che Sebastian Vettel affronta i primi giorni di questo 2021 vestito ufficialmente dei colori della neonata Aston Martin Racing. Il tedesco è fiducioso delle proprie capacità ma soprattutto emotivamente carico dopo i tanti problemi degli ultimi tre anni in Ferrari.

di Francesco Svelto |

“La Ferrari mi ha portato nel tempo, nonostante un entusiasmo iniziale, ad una sorta di esaurimento nervoso. Ho vissuto un anno durissimo la passata stagione. Sono molto curioso della mia nuova avventura in Aston Martin, non vedo l’ora di cominciare a lavorare attivamente. Credo proprio che «curiosità» sia il termine più adatto ed appropriato. Include molta energia positiva e mi fido di queste sensazioni. L’aspetto emotivo continua ad essere di fondamentale importanza per me…”

Alla domanda sul perché si sia fidato di questo progetto, Vettel ha risposto: “Non è una questione di fiducia, è una questione di nuova avventura ed eccitazione!”.

Emozione ed entusiasmo. Due parole chiave distinte, precise. Due termini che guardano al futuro ma che fanno capire anche molto di quello che non è andato bene nel capitolo precedente del libro, in quella sezione riguardante la love-story tra Vettel e la Ferrari che ormai fa parte del passato.

Era ormai evidente di come Ferrari e Vettel non fossero più un binomio indissolubile. C’erano dei dissidi sia tra il tedesco e parte della squadra, dissidi nati ben prima di quella famosa telefonata in quel di maggio che ufficializzava l’addio tra le parti. Sulle modalità e sull’etica di questo avvenimento desideriamo sorvolare, almeno in questa sede. Tante sono state le parole che hanno accompagnato quest’evento e un po’ tutta la stagione 2020 del tedesco in conseguenza di ciò, con annesse frecciatine e tristi “teatrini” che hanno fatto soltanto aumentare le tensioni tra le parti.

No, più che altro volevamo far riflettere anche sulle parole di Helmut Marko da una parte, quando ha detto di recente che “… i problemi del tedesco sono nati ad Hockenheim nel 2018” (perdendo un bel po’ di fiducia in se stesso), sia sulle parole dello stesso Sebastian quando ripetutamente durante la stagione ha fatto capire che le direzioni in cui remavano lui e la squadra erano ormai non più parallele.

C’è poco da ricamarci sopra. Del Vettel pilota si può discutere e si possono scrivere fiumi di parole. Ma che il tedesco sia stato “tradito” – a torto o ragione lo sapranno solo i posteri –  per quanto riguarda l’indirizzamento tecnico da seguire, questo è innegabile.

I problemi di Vettel, anche a detta di molti piloti che abbiamo avuto modo di intervistare, stavano per buona parte nel retrotreno della vettura che era diventato instabile in seguito all’introduzione delle power-unit ibride e di tutti i cambiamenti che ciò hanno portato alla dinamica del veicolo. Fino a fine 2013 Vettel si trovava a dover controllare una macchina pressoché piantata a terra, che viaggiava su due binari specie al posteriore (era certamente anche merito di Newey tutto questo). Dal 2014, causa regolamenti, non è più stato cosi. E in Ferrari ad un certo punto hanno scelto di non appoggiare più le direttive tecniche del tedesco che vertevano a risolvere o alleviare il problema.

Che questa sia stata la causa o la conseguenza dei tanti, troppi, errori dal 2018 a questa parte, chi può dirlo… Tuttavia è opportuno sottolineare la connessione delle cose, cosi come è opportuno evidenziare che – dati alla mano – Vettel riesce a dare il meglio di se (che non è poco!) quando si sente protetto e seguito. Ecco perché – e qui torniamo all’inizio dell’articolo – il fattore “E” legato all’emotività e all’entusiasmo torna a far breccia nel tedesco. Perché crede e spera di aver (ri)trovato qualcuno che crede nelle sue potenzialità ed è disposto a seguirlo fino in fondo. Stroll (padre-figlio) permettendo.

Francesco Svelto

Francesco Svelto
Francesco Svelto
Non tifo e non simpatizzo squadre e piloti. Amo tutto ciò che è pure-racing a 4 ruote! Nota bene, ho scritto "pure-racing".

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