La puntata n.242 di PitTalk ha visto di nuovo ai suoi microfoni la presenza graditissima dell’Ingegner Giorgio Stirano. Il tecnico piemontese ai nostri microfoni ha analizzato i risultati del Gran Premio del Portogallo di domenica scorsa e la situazione del team Ferrari. E ciò che ne emerge decisamente non è incoraggiante: il competitor del duo Mercedes resta Verstappen…
Dopo il gran premio del Portogallo in cui la Ferrari ha ottenuto, grazie all’abilità di Charles Leclerc, un P4 decisamente inaspettato a PitTalk l’Ingegner Giorgio Stirano ha analizzato , la situazione del Cavallino.
https://twitter.com/ScuderiaFerrari/status/1320426197063524352
Quello del famoso progettista è uno parere prezioso, che può dare un eccellente contributo nell’analisi dell’effettivo valore tecnico della SF1000, sul quale c’è molto da riflettere.
L’analisi della vettura
L’intervento a PitTalk di Stirano si è focalizzato sulle dichiarazioni del dopo gara portoghese di Mattia Binotto, abbastanza soddisfatto del risultato a Portimao e degli upgrade apportati alla vettura.
Analizzandone lucidamente il senso, in rapporto ai tempi visti in pista, il tecnico ha delineato uno scenario molto chiaro del risultato della Ferrari di domenica scorsa.
“L’ho visto già sabato durante le qualifiche. C’è stato quell’attimo in cui nella Q2 giravano le due Mercedes e Leclerc con le medie. Lì c’erano nove decimi di distacco tra le due realtà tecniche. Distacco che poi si è abbastanza ripetuto in gara.
Si vedeva chiaramente che c’era all’incirca un secondo fra le due vetture e questo significa circa un minuto a fine gara. Quindi, primo: se prendi un minuto a fine gara non so quanto contento devi essere! Secondo: te ne sei accorto solo adesso cosa devi fare?
Capisco che se fossi nella sua posizione (n.d.r. quella di un Binotto soddisfatto) qualcosa devo dire, però sono affermazioni complicate da gestire.
Purtroppo la situazione non mi sembra sia cambiata così tanto. Il competitor di Mercedes resta Verstappen. Nonostante tutto a parità di gomme, durante i sorpassi ha asfaltato Leclerc per motivi strettamente tecnici più che per l’abilità del pilota.”
Il tecnico piemontese evidenzia il mastodontico gap (circa un secondo) presente tra i tempi sul giro di Lewis Hamilton e quelli del pur ottimo Leclerc. Un gap che difficilmente potrà essere colmato in tempi brevi, nonostante i piccoli (o forse piccolissimi!!) miglioramenti emersi dagli upgrade portati a Portimao.
Emerge anche per lui, l’inadeguatezza della SF1000 alla concorrenza, sia in funzione di una “cavalleria” assente dopo la “decurtazione da accordo FIA” del 2019, che di un aerodinamica decisamente poco funzionale.
Lo sviluppo 2021
Ma nello stesso tempo, alla domanda sulla possibilità della ripartenza da un foglio bianco per la progettazione della vettura 2021, esprime un approccio prevalentemente legato all’ evoluzione del progetto 2020.
“Da una parte non riesco a capire la crisi endemica della Ferrari, dall’ altra va detto che il problema di sviluppo parte da quello che hai. Effettivamente come dice Binotto bisogna capire cosa c’è che non va.
Però adesso dopo un bel po’ di gare e l’analisi dei dati che si portano a casa, un quadro di cosa c’è da fare sembrerebbe chiaro. Secondo me in F1 fai un lavoro interattivo. Hai un regolamento talmente restrittivo che non puoi fare una macchina totalmente diversa. Puoi agire su posizioni di radiatori o aerodinamica ma non ci sono differenze eclatanti tra le macchine.
Quindi quando sento parlare di foglio bianco mi viene sempre un po’ la pelle d’oca! Quando si fa il briefing di sviluppo del progetto gli elementi chiave sono sempre i soliti. Il tipo di gestione dell’assetto, il trend comportamentale ormai consolidato dei pneumatici Pirelli, l’esperienza acquisita negli anni. Quindi secondo me più che il foglio bianco, vedo una evoluzione “step by step”.
Effettivamente appare chiaro come la cancellazione del progetto SF1000, come base per la vettura 2021, non costituisca la soluzione ottimale ai problemi della Ferrari. Anche in funzione delle limitazioni regolamentari sugli upgrade di progetto per il prossimo anno.
Ciò non di meno è ugualmente evidente la impellente necessità di revisionare nettamente molti dei punti chiave della prossima vettura di Maranello, che oggi presentano problemi.
La Gestione Sportiva della Ferrari dovrà lavorare parecchio per ritrovare la competitività che in questo 2020 sembra persa definitivamente.
Ed a farlo dovrà essere chi non ha avuto il peso politico di sostenere le scelte della Scuderia in precedenza.
Una dirigenza ed una direzione del reparto corse (Binotto in testa) che ad oggi nonostante le rassicurazioni ufficiali in merito, non sembrano assicurare quella compattezza in grado di dare certezze ai piloti.
E questo nel tempo potrebbe rivelarsi un grosso problema.