Nel week-end del GP dell’ Eifel, la Ferrari trae pochi vantaggi dagli upgrade aerodinamici portati in Germania. Un Leclerc in stato di grazia durante tutto il week-end sfrutta al massimo le possibilità della SF1000 durante le qualifiche, ma la SF1000 lo frena in gara. Vettel ( P11 al termine), mostra tutto il suo disinteresse alla causa di Maranello con una prestazione tra le più opache della sua carriera. Restano i problemi della ettura
La gara del Nurburgring, ci consegna ancora una volta una Ferrari lontana dalle prime posizioni di classifica. Gli aggiornamenti, annunciati già dal gran premio di Russia, sulla SF1000 non migliorano in maniera apprezzabile le prestazioni di una vettura comunque inesplicabile.
Dopo l’annullamento delle prove libere del venerdì, il sabato era iniziato bene per la Ferrari, che sotto un pallido sole nel freddo del Nurburgring, conquista un ottimo P3 con Leclerc ed un convincente P5 con Vettel.
Le piccole novità aerodinamiche sembrano funzionare oltre che al mattino anche nelle qualifiche del pomeriggio tedesco. Un Leclerc in stato di grazia riesce infatti a spremere ogni cavallo possibile dalla sua SF1000 conquistando un ottimo 4 posto in griglia, per pochi centesimi davanti ad Albon.
“That was a good lap” 👊👊👊
Bravo @charles_leclerc ✨#essereFerrari 🔴 #EifelGP 🇩🇪 @F1pic.twitter.com/qdlmDkXtmX— Scuderia Ferrari HP (@ScuderiaFerrari) October 10, 2020
Dichiarerà al termine con una certa sorpresa:
“Questo risultato in qualifica è migliore di quanto ci aspettassimo, soprattutto in queste condizioni fredde. Ma qui abbiamo portato alcuni aggiornamenti che, forse, hanno fatto una piccola differenza nella giusta direzione che è bello vedere.”
Non c’è lo stesso entusiasmo per Vettel che con uno scialbo P11 ci consegna la rassegnazione di un pilota al quale non interessa più mettere qualcosa di suo nella prestazione agonistica.
Il Vettel dell’“italiano” cantato dall’abitacolo della sua monoposto è solo uno sbiadito ricordo conservato in un album di foto in fondo ad un cassetto. Ormai siamo di fronte ad un separato in casa che alla fine delle qualifiche dichiarerà:
“Con la macchina che ho non posso fare di più. Partiremo dall’undicesima posizione e tenteremo di tratte il miglior risultato possibile”.
Il confronto con il compagno di squadra è fin troppo evidente e viene naturale chiedersi: quanto e cosa può portare un pilota così ad un team? In gara la domenica continua il trend positivo di un Leclerc lanciatissimo che però non riesce a sfruttare al massimo la partenza a fianco di un Verstappen agguerrito che dopo lo start mantiene il suo 3° posto.
Il monegasco per tutto il GP spreme al massimo una monoposto che non raggiunge mai una buona competitività soprattutto a causa della carenza di cavalli che continua ad affliggere i motori del Cavallino. È la conferma di un Leclerc molto competitivo, al quale basterebbe fornire una vettura discreta per mettere in mostra ciò di cui è veramente capace. Ma tutto questo non accade. I suoi sforzi non saranno ripagati da una SF1000 incapace di dargli quello che meriterebbe
Chiude in 7^ posizione, un risultato fin troppo lusinghiero per questa Ferrari. Dichiarerà alla fine della sua gara tutte le sue difficoltà.
“Abbiamo visto che con poca benzina, in prova, riusciamo a sfruttare meglio la macchina, ma in gara non riusciamo a dare il massimo. In gara Ho fatto un ottimo stint con le gomme gialle ma tanto graining con le rosse. Ho preferito per questo continuare con le gialle nel secondo stint di gara.”
Vettel non aggiunge nulla a quanto mostrato in qualifica. Per tutta la gara sembra un diligente impiegato che esegue in maniera asettica il compito assegnato, in attesa che il suo turno di lavoro termini per tornare ai suoi hobby.
L’ 11° posto sarà solo l’ultimo di una lunga serie di anonimi piazzamenti in una stagione che il tedesco sembra voler terminare al più presto.
Queste le sue dichiarazioni del fine gara:
“Abbiamo preso troppi rischi in gara e Gli aggiornamenti non hanno dato di certo quanto ci aspettavamo.”
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— Scuderia Ferrari HP (@ScuderiaFerrari) October 11, 2020
Ancora una volta una Ferrari, che lascia più dubbi che certezze sul progetto SF1000 decisamente sempre inadatto alla concorrenza, nonostante le modifiche apportate nel weekend tedesco. Continua l’assenza dei vertici di Maranello che, ben nascosti nei loro gusci, continuano ad evitare qualsiasi commento sulle scelte sin qui perseguite. Il Cavallino ancora è dentro il tunnel: e la luce in fondo sembra ancora molto molto lontana.