Dopo un settimo posto da doppiato in Austria, le voci sulla sostituzione di Pierre Gasly come seconda guida Red Bull erano tornate prepotentemente alla ribalta. A rimetterle in secondo piano ci ha pensato lo stesso giovane francese, con il suo miglior risultato stagionale.
di Filippo Toffanin
In Red Bull per altro non sono certo noti per la pazienza pedagogica: Helmut Marko ha fatto più vittime nella driver academy del team anglo-austriaco di un Don Giovanni ad un ballo di debuttanti. Le prestazioni altalenanti di Gasly, sommate ad un periodo di grazia del compagno di squadra capace di vincere il GP e rifilargli un distacco abissale allo Spielberg, hanno più volte messo in dubbio la permanenza nel team dell’ex pilota Toro Rosso. Dubbi spazzati via (almeno per ora) da una prestazione finalmente convincente a Silverstone.
“Credo che Pierre abbia fatto veramente un buon lavoro tutto il weekend” ha affermato Christian Horner. “Voltare pagina dopo l’Austria era fondamentale, è stato un fine settimana molto duro per lui. Si è focalizzato solo su stesso, non badando a quanto faceva il compagno di squadra. E’ tornato alle origini, ed è stato come avere un pilota diverso per tutto il tempo“. Nulla a che vedere quindi con questioni di assetto, nonostante i rumors nel paddock parlino di setup basati su quelli del compagno Max Verstappen: “E’ stato l’approccio a far la differenza e renderlo competitivo“.
Da par suo Gasly si è mostrato naturalmente compiaciuto, sebbene avesse sperato addirittura nel podio: “Sono felice del quarto posto, ma al contempo deluso per non aver agganciato il terzo posto per una manciata di secondi” ha commentato il francese. “Ci sono state molte riunioni con il team dopo l’Austria, per cercare di capire come migliorare la situazione. Abbiamo fatto qualche cambiamento e fin dalla prima sessione i risultati sono stati incoraggianti. Mi sono divertito tutto il weekend, possiamo essere soddisfatti“.
Speriamo lo sia anche Herr Marko…
Filippo Toffanin
