Ferrari e Vettel: la vittoria in Australia crea e rompe certezze

La vittoria inaspettata della Ferrari a Melbourne nel primo Gran Premio della stagione dà nuova linfa vitale al Cavallino e a Sebastian Vettel. E incrina alcune certezze negli avversari.

di Giulio Scaccia

La Mercedes sembrava inarrivabile e Lewis Hamilton sabato era stato irritante, così certo delle sue possibilità di vittoria. E così sembrava. Invece i conti si fanno la domenica, come diceva Michael Schumacher. I conti e i punti.

In Australia la Ferrari ha la certezza di essere viva, di avere un box reattivo e allo stesso tempo creativo. Raikkonen ha dato la certezza di esserci, nelle fasi iniziali della gara stando comunque non distante dalla prima posizione e poi nell’undercut che, effettuato pur con 4 secondi di distacco, che ha portato l’alfiere Mercedes ad anticipare a sua volta la sosta.

E poi la fortuna. Quella che aiuta gli audaci. La Virtual Safety Car, uscita per il disastro del Team Haas, ha consentio a Seb di entrare ai box ed usare tutta la velocità consentita nella decelerazione e nell’uscita dalla corsia. Questo gli ha permesso di uscire davanti ad un attonito Hamilton, che ha iniziato a schiumare, cercando la rimonta e quasi riuscendo nell’impresa di uscire di pista. A quel punto era fatta.

La certezza che un quasi spento Vettel, in crisi con le gomme ultrasoft, ha avuto la reattività, insieme al box di stravolgere la gara ed essere a quel punto in grado di battere Hamilton, che da sempre si era avvantaggiato, con astuzia e maestria dei regimi di VSC. Non è stato così. La Ferrari e Vettel sono stati più astuti dei loro avversari.

La certezza che la Ferrari se la può giocare ma deve recuperare. Lo scorso anno a Melbourne era più vicina. I decimi sono da 3 a 6. Vettel non è confidente con la sua monoposto. Sul podio infatti così ha commentato le prestazioni della sua Ferrari SF71H:

Il distacco da Lewis era troppo grande. Trovo la macchina ancora un po’ complicata, non è ancora come la voglio.

Commenta inoltre così il tedesco la scelta che gli ha permesso di vincere:

Le cose sono andate per il verso giusto, il timing della safety ci ha aiutato ma noi abbiamo fatto tutto il possibile per vinceere. Ero un po’ perso nel primo stint così abbiamo deciso di rimanere fuori sperando che accadesse qualcosa. E qualcosa è accaduto. Ci manca un po’ di passo e a me di fiducia nella macchina, quindi non siamo ancora al punto in cui vorremmo essere

Insomma c’è da lavorare ma intanto è bene cominciare nella giusta direzione. E aver tolto il sorriso dalla faccia di Lewis Hamilton dà la certezza a Sebastian Vettel di poterlo battere. E magari insegna qualcosa al quattro volte campione del mondo della Mercedes.

Il mondiale è lunghissimo. Altre 20 gare e già in Bahrain sarà un’altra sfida, un’altra storia.