Bottas in Australia si è dimostrato l’anello debole della Mercedes. Dal botto in qualifica alla scialba gara di ieri non ha certo contribuito a dare una mano alla squadra. Per lui, con il contratto in scadenza, rinnovabile sulla base dei risultati, ora è crisi. Sente troppa pressione?
Tra le variabili che hanno contribuito al successo di Vettel ieri c’è anche l’incidente di Bottas nelle qualifiche del sabato. La Mercedes numero 77 è così partita dalle retrovie esponendo Hamilton agli attacchi e al sorpasso della Ferrari.
Probabilmente se la prima fila fosse stata tutta Mercedes l’esito della gara per il team tedesco poteva essere diverso.
Valteri Bottas si dimostra in questo avvio di stagione l’anello debole della Mercedes. Il Team campione del mondo in carica è la squadra più forte di quest’era di Formula 1 e se è vero che una gara storta può capitare è innegabile che il rendimento di Bottas deve immediatamente cambiare.
Il pilota finlandese, preso lo scorso anno per sostituire Nico Rosberg, sorprese riuscendo a vincere nel 2017 anche 3 GP. La differenza tra la scorsa stagione e questa è il contratto che lo lega alla Mercedes. In questa stagione la riconferma Bottas se la dovrà guadagnare con le prestazioni. La pressione su di lui ora è ben diversa.
L’anno è cominciato male. Bottas in qualifica ha fatto una sbavatura grave. Poteva senza troppa fatica prendere la prima fila, ha rimediato una monoposto distrutta. In gara non è riuscito a risalire la classifica mostrando tra lui ed Hamilton un gap imbarazzante.
A suo favore va detto che l’Albert Park non è un tracciato che favorisce i sorpassi, che anche Hamilton in Messico nel GP che gli è valso il 4° mondiale non riuscì a compiere una rimonta esaltante dal fondo. Quando ci si trova dietro risalire la china è difficile, non aver paura di sbagliare di nuovo lo è anche di più.
E’ presto per fare valutazioni ma di certo con una Ferrari così competitiva Mercedes non può pensare di correre con un pilota solo. Bottas non può più sbagliare. Mercedes deciderà sulla base dei risultati e nell’economia di questa sconfitta australiana la sua brutta prestazione pesa tantissimo.