F1 | Ungheria: Verstappen tanto per cambiare e che McLaren!

Max ne porta a casa un’altra (in Ungheria) e amplia il margine, la McLaren insegna in materia di recuperi incredibili. Hamilton avrebbe meritato di più. Le pagelle del fine settimana di Budapest, di seguito.

(Photo by ANP via Getty Images)

MAX VERSTAPPEN – Voto ormai non serve voto
Alzi la mano chi si aspettava il primo secondo posto di Max…
Nessuno? Bene perché obiettivamente è follia ora come ora. Fin troppo perfetto e con tanto di aggiornamenti nuovi come se ulteriore velocità e compattezza di prestazione fosse necessaria. Ma se vuoi vincere e stravincere, devi fare così. Sinceramente un campionato e uno strapotere del genere forse vanno anche oltre all’era Mercedes dove bene o male qualcosa la vincevano anche Bottas e Rosberg, qui siamo alle tendenze della Ferrari 2004. QUANTI PUNTI MANCANO PER ESSERE TRICAMPIONE?

LANDO NORRIS – Voto 8 meno
Bastava una macchina rinata per vedere un Norris come ce lo si aspetta dal primo anno di Formula 1. Ed eccolo qui, ancora a podio per la seconda gara di fila dopo qualche prestazione anonima ed evidente difficoltà. Lando sta dimostrando di meritare sia i gradi di capitano e la chance vera e propria per qualcosa di più. Con questa McLaren perché andare via, come si vocifera, in ottica futura? Gli inglesi non sono forse presenti nell’albo d’oro? TALENTO PURO, NEI FESTEGGIAMENTI DEL PODIO MENO

SERGIO PEREZ – Voto 6
Il weekend viziato dall’ennesima qualifica inspiegabilmente buia e una rimonta di livello ma non tanto da prendere il compagno, tutto sommato addrizzano il fine settimana del messicano, sul podio e con il sedile più stabile rispetto al venerdì. L’errore al primo giro delle prove libere non è da crocifiggere ma nemmeno da far passare in sordina. Meno pressione e più gas. AVANTI SERGIO

LEWIS HAMILTON – Voto 8.5
C’è chi alla pole position di Hamilton ha festeggiato e chi mente oppure è pro-Verstappen. Anche se qui non si tratta di essere pro o contro ma di amarlo questo sport e osservare come una pole position, che di punti non ne assegna manco mezzo, abbiamo infiammato nuovamente le folle facendo respirare l’aria di qualche tempo fa e soprattutto un Lewis che ha tutto meno che del “bollito”. PIU’ VELOCE DEL TEMPO

MCLAREN – Voto 10
Alla voce “recuperi in corsa” c’è scritto “vedi McLaren 2023” e soprattutto “obbligatori fermarsi ad applaudire”. Pensando alle facce e alle gare marchiate McLaren di inizio anno sembra passato una vita o forse due al confronto dei recenti weekend, del podio di Norris e del gran quinto posto di Piastri. Questa McLaren va e c’è poco da dire: hanno lavorato con umiltà, metodo e nella giusta direzione. PRENDERE SPUNTO

FERRARI – Voto 5
Un peccato vedere Leclerc e Sainz impossibilitati di qualcosa in più, tra qualifiche e gara dove, oltre a settima e ottava piazza non si va complici gli episodi. La certezza è che a Maranello si stia cercando la soluzione, presumibilmente più in chiave 2024 che qualcuno potrebbe vederla come la solita frase scritta e riscritta ma l’unica con un reale senso. Il tutto aspirando però almeno alla lotta podio come nelle gare della prima parte di stagione, di meno no. C’E’ DA LOTTARE

ASTON MARTIN – Voto 5
E se la McLaren avesse preso il posto dell’Aston? Beh, per adesso è così e si spera che la tendenza venda subito almeno “pareggiata”, un po’ per Fernando Alonso un po’ perché il lavoro degli inglesi è stato incredibile e non vederli più protagonisti toglierebbe qualcosa. Prestazioni troppo sottotono il nono e decimo posto per essere vere. RESETTARE

NUOVO FORMAT QUALIFICHE – Voto 6.5
Da anni si cercare di fare, inventare, reinventare, disfare e pensare ad un format diverso dalle qualifiche quando alla fine, l’unica cosa che davvero conta, è vedere i piloti al limite e in piena sintonia con macchina e circuito per limare anche i millisecondi più invisibili. Le mescole fisse tra Q1, Q2 e Q3 faranno bene all’ambiente, cosa buona e giusta, ma dal punto di vista dello spettacolo rimescolano solo un po’ troppo e forse forzatamente le carte (almeno a Budapest poi chissà).