Nemo profeta in Patria

Inventarsi future prestazioni roboanti fa male alla Ferrari. E tra titoli a caratteri capitali e voci di corridoio riportate ovunque, è necessario darsi una regolata.

3 - GP UNGHERIA F1/2023 - SABATO 22/07/2023 - credit: @Scuderia Ferrari Press Office

Mettiamoci l’anima in pace: Red Bull vincerà il campionato ed il suo pilota è attualmente il migliore in pista.

E mi perdonino i tifosi di Checo Perez se non lo prendo in considerazione, ritengo che non sia all’altezza del missile che guida.

Ora, iniziare un articolo d’opinione con un’ovvietà lascia il tempo che trova, lo so bene.

Credo però che vada rimarcata questa ovvietà, vista la vocazione naturale tutta italiana, tutta nostra, nel pensare solo ed esclusivamente alla Ferrari.

Vocazione che i giornalisti, i pubblicisti, i semplici preparati di questo sport, cavalcano come onda del nostro sentimento per avere più lettori, più spettatori, più clic.

Dichiarazioni roboanti, secondi di vantaggio al simulatore, occhi di Leclerc che brillano fuoco ed ambizione… Lo abbiamo detto più volte a Pit Talk che creare aspettativa su una macchina fondamentalmente sbagliata crea solo disinteresse.

All’ennesimo risultato negativo della Rossa, l’interesse dell’italiano medio verso la F1 va via via scemando.

E la colpa va data non all’aspettativa precampionato, logica e naturale, ma al continuo bombardamento, a campionato in corso, di informazioni false e tendenziose, atte solo a mettere in buona luce una macchina, francamente, sbagliata.

Cosa succede allora quando l’uomo comune si accorge che la situazione non è così rosea?

 

Sainz durante la sua seconda sosta ai box nel corso del GP d’Ungheria.
Mario Rossi cambia canale

Il Mario Rossi (o Maria Rossi, non fa differenza) della porta accanto inizia a ragionare:

Quanto gli costa il pacchetto Sport del suo abbonamento alla TV satellitare, lasciar perdere il quotidiano sportivo con Leclerc in copertina, cambiare frequenza in macchina quando il radiogiornale comunica i risultati della domenica.

Rossi si trova inconsciamente di fronte ad un bivio che imboccherà altrettanto inconsciamente.

Una strada porta al mollare la Ferrari, almeno fino al nuovo campionato; un’altra porta a capire cosa sta succedendo e farsi una propria opinione, sebbene la strada sia più stretta e meno frequentata.

Chi sceglie la prima strada è giustificato: “tanto raccontano sempre le solite cavolate”, dice Rossi, tra l’indolente ed il rassegnato.

Il Rossi che sceglie la seconda strada solitamente legge stampa specializzata o quantomeno si ricorda chi ha creato questa povera macchina che, quando l’anno scorso andava meglio degli altri, rompeva qualcosa.

Rossi diventa matto quando gole profonde a Maranello parlano di tempi sul giro incredibili in arrivo all’Hungaroring, lo dice il simulatore.

Sempre il Rossi della strada impervia si arrabbia al sentire Vasseur dichiarare che Ungheria e Singapore sono piste buone per le Ferrari.

 

F1- Leclerc ha perso 9 secondi causa pit-stop lento, a cui si aggiungono 5 secondi di penalità.
Tutto va bene, Madama la Marchesa.

Simuliamo buon senso, per favore. Torniamo alla passione che ci teneva attaccati al televisore ogni weekend, anche quando la Ferrari non performa come ai tempi del Kaiser.

Raccontiamo al pubblico cosa sta succedendo, spieghiamo a Vasseur che deve comunicare agli appassionati sicurezza per il futuro e realismo per il presente.

Come ha fatto Toto Wolff parlando della Mercedes 2022: “Dobbiamo prenderla e buttarla via”, l’efficacia di questa politica sta dando risultati quest’anno, seppur flebili.

Controproducente invece è la comunicazione di risultati immediati ed irrealistici. Facciamo piuttosto capire a chi supporta il Cavallino da quale disastro siamo partiti e a che punto siamo della scala che porta alle stelle.

Signora Stampa, per favore, torniamo alla realtà: Verstappen vincerà il campionato e la Ferrari è quarta forza nel mondiale.

Non vendiamo la Terra Promessa se non abbiamo idea dove si trovi.

Fate i bravi e Forza Ferrari.