F1 | Sabbatini: “Ferrari, Vasseur da solo non basta”

Alberto Sabbatini commenta a Pit Talk la nomina di Vasseur come nuovo Team Principal Ferrari, nonchè la prossima mossa di John Elkann ai vertici della Scuderia

Binotto Ferrari

Nell’ultima puntata per la stagione 2022 di Pit Talk è ospite Alberto Sabbatini, giornalista automobilistico e vicepresidente della giuria per il prestigioso premio Auto dell’anno.

Ai nostri microfoni, Alberto ha discusso della riorganizzazione all’apice di Ferrari, indotto dalle dimissioni di Mattia Binotto.

Per Sabbatini l’arrivo di Vasseur a Maranello, annunciato ufficialmente stamane, potrebbe mettere il Cavallino di fronte a scelte direzionali importanti.

“La scuderia Ferrari è come una scacchiera con i pezzi fuori posto”, dice il giornalista, “Vasseur dovrà riposizionare correttamente le persone nei ruoli chiave gestiti precedentemente da Binotto.”

F1 – Frederic Vasseur, Ferrari, 2022

Sabbatini crede che Fred Vasseur possa essere tagliato per il ruolo, prettamente sportivo, di riallocazione dei responsabili di scuderia.

Tuttavia, il francese potrebbe non essere all’altezza di un’altra componente importante per Ferrari: la presenza nelle commissioni internazionali.

“Non credo sia la persona adatta a stare ai tavoli della FIA, del World Motorsport Council o comunque dove si decide il futuro della F1.”

La delega di Elkann

Continua Sabbatini sulla divisione delle mansioni lasciate da Binotto: “Per il ruolo prettamente dirigenziale è necessaria una persona con più carisma, come Benedetto Vigna, attuale amministratore delegato Ferrari.”

F1 – Sergio Marchionne e John Elkann

Un ruolo che, sempre per il giornalista, John Elkann non vuole fare; tesi confermata dalle rarissime dichiarazioni sullo stato di salute della Scuderia, da parte del suo presidente, in questi anni.

“John Elkann non è semplicemente il presidente della Ferrari, gestisce un impero economico – finanziario che va da Stellantis, terzo produttore al mondo di automobili, all’editoria; Maranello è una piccola parte delle sue attività, dove non vuole essere operativo.”

Sabbatini racconta dei suoi incontri con la dirigenza Fiat ai tempi di Marchionne, dove la differenza caratteriale tra il rampollo della famiglia Agnelli ed il creatore del gruppo FCA era evidente.

“Ho assistito a conferenze stampa al Salone dell’Auto di Ginevra dove Marchionne parlava, gridava, si agitava… Era sanguigno, come tutti noi lo abbiamo conosciuto.”

“Elkann al suo fianco non apriva bocca, rispondeva genericamente alle domande poste dalla stampa perché non ha mai voluto esporsi. Non è un operativo, lui è La Proprietà, cerca quindi una persona che sia operativo per delega, attuando le sue strategie.”