F1 | Todt e il motorsport a emissioni zero

Il presidente della FIA, Jean Todt, ha dichiarato l’obiettivo di arrivare un giorno al traguardo di un motorsport a emissioni zero. Non tutte le categorie saranno però elettriche, la sfida alla decarbonizazione della mobilità passerà anche attraverso i carburanti sintetici.

Questa settimana l’Italia è stata al centro del motorsport mondiale. A distanza di sette giorni, dopo Roma che ha ospitato la Formula E, sarà Imola la prossima tappa del mondiale di F1.

Le due serie, così lontane e diverse in termini di prestazione e spettacolo, hanno in comune l’obiettivo di lavorare e studiare la mobilità del futuro. Ad essere onesti più la Formula E che la F1 le cui complicatissime e costosissime powerunit difficilmente possono davvero servire alla produzione di serie.

A margine dell’evento di Roma il presidente della FIA Jean Todt ha parlato su come potrà essere il motorsport del futuro. Il tema è delicato, oltre al tema della mobilità si tocca la sfera sportiva. La F1 è si evoluzione ma certamente non può essere immaginata come una categoria privata dei pistoni come lo è la serie elettrica.

“Tutto il motorsport deve diventare ad emissione zero. Se non con l’elettrificazione, attraverso i carburanti. Siamo stati pionieri con l’ibrido in F1 e abbiamo la Formula E, ma lo stesso dovrà accadere anche nei rally e nei campionati Turismo. Tutte le categorie non potranno sfuggire a questo destino comune, ma ognuna dovrà mantenere la propria specificità”

Parole chiare. Lo scopo della FIA è quello di raggiungere la maggior ecosostenibilità possibile senza rinunciare del tutto alla sua caratterista principale, il motore termico. Chi vede nel futuro una fusione da Formula E e F1 sbaglia di grosso. Le due categorie possono e potranno essere propedeutiche alla mobilità futura ma non è solo nell’elettrico che ci saranno investimenti. A conti fatti potrebbe non essere l’elettrico la soluzione migliore.

I carburanti alternativi, i bio-carburanti, non sono prodotti da fonti fossili ma vegetali, loro potrebbero abbattere di molto le emissioni inquinanti e potrebbero essere il centro sul quale si svilupperanno gli investimenti per la F1 ibrida del futuro.

Tutto ciò allora sì che a cascata andrà a dar beneficio alla mobilità quotidiana. Le corse servono e sono sempre servita a migliorare i prodotti. Pensiamo per esempio alla prima Ferrari di F1 con cambio al volante. Fu una rivoluzione, era il 1989. Oggi le levette per azionare le marce senza schiacciare il pedale della frizione le troviamo persino su un’utilitaria.