F1 | Sainz e Leclerc, stili diversi ma stesso obiettivo

La stagione deve ancora partire, i motori sono spenti. Si può solo analizzare la nuova coppia Ferrari alla luce di quella che sin qui è stata, su vie diverse, la loro carriera.

Della nuova Ferrari si sa ancora poco. L’unico dato certo è il nome del progetto della prossima monoposto è 673, una versione riveduta e corretta della non entusiasmante SF1000.

Se, come crediamo, il 2021 sarà un anno di transizione verso un 2022 in cui tutto cambierà l’attenzione cadrà più che sulla monoposto  –farà fare quel che si potrà in attesa di tempi migliori– sui piloti.

L’inedito duo Sainz – Leclerc offre spunti molto interessanti che possiamo iniziare ad analizzare anche a monoposto ferme.

Il 2019 e il 2020 hanno rappresentato un biennio da luna di miele tra Leclerc e la Ferrari. Le vittorie della sua prima stagione in rosso, su tutte quella di Monza,  hanno fatto innamorare sia il pubblico che la stessa Ferrari del monegasco tanto da far passare in cavalleria ben più di uno svarione.

Leclerc nei suoi primi due anni in Ferrari ha fatto benissimo, ma ha anche dimostrato un caratterino acuto. Più volte la voglia  di strafare lo ha accompagnato al muro per errori di foga.

Leclerc sin qui in Ferrari ha potuto fare ciò che voleva, anche nei confronti di Vettel. Sebastian ha passato i peggiori 24 mesi della sua carriera. I primi 12 a inseguire l’ombra di sé stesso mentre gli ultimi, da separato in casa, ad aspettare che la tortura finisse.

Leclerc nel complesso ha battuto Sebastian Vettel con una certa facilità, lo farà anche con Sainz?

McLaren F1 Abu Dhabi

Carlos Sainz è un pilota silenzioso. Non si è notato molto ma ha mostrato qualità eccellenti. Se non è dotato di una velocità assoluta straordinaria trova nella  continuità il suo punto di forza. Non ricordo clamorosi errori da Parte di Sainz ne ricordo di più da parte di Leclerc.

Sono due mondi opposti, se vogliamo scomodare nomi importanti tanto per trattare il “genere pilotiLeclerc appartiene alla razza dei Villeneuve, degli Alesi, dei Mansell. Gente per cui contava correre, contava la gara, contava cogliere l’attimo.

Sainz invece può essere categorizzato tra i Lauda o i Prost, tra coloro che ragionano, calcolano, rischiano meno e puntano alla concretezza nell’arco della stagione.

Abbiamo scomodato nomi illustri, augurando sia a Leclerc che a Sainz di raggiungere i risultati degli esempi citati siamo certi d’aver reso idea rispetto alla categoria di piloti a cui appartengono. Ovviamente è un gioco d’opinione.

Per la Ferrari un ottimo mix ma su entrambi incombe l’ora della risposta. Per Leclerc è importante dimostrare d’esser maturato del tutto. Per Sainz invece l’obiettivo è continuare quel trend di crescita che dalla Toro Rosso passando per Renault e McLaren l’ha portato sino in Ferrari.

Proprio una monoposto complicata potrebbe essere la giusta scuola per crescere ancora come piloti, poi se andrà forte meglio per tutti!