F1 | Stirano: “Ferrari continua a non trovare soluzioni!”

La stagione 2019 della Ferrari è al capolinea? Il commento dell’Ing Stirano, intervenuto a Pit Talk sul possibile finale di stagione Ferrari e in ottica 2020.

| di Raffaele Caputo

Il Gran Premio magiaro pone fine alla prima metà del Campionato Mondiale di F1, dominato in lungo e in largo dalla Mercedes. Lo strapotere dei tedeschi oltre ad essere molto evidente, amplifica ancor di più il tonfo Ferrari.

L’Ing Stirano, ospite della puntata #189 di Pit Talk, si dice sorpreso dalla mancanza di soluzioni da parte dei tecnici della GeS. Questo è un male cronico per i tecnici Ferrari, che i vari responsabili – Team Principal – succedutisi negli anni non sono riusciti a risolvere.

“Quando c’è un problema c’è una soluzione; sono un po’ stupito dalla Ferrari che continua a non trovare soluzioni…”

La Scuderia ha presentato delle novità in pista, senza però ottenere riscontri positivi.  I vari aggiornamenti erano mirati all’incremento del carico aerodinamico nelle curve medio-lente, tallone d’Achille della SF90 in questa prima parte di stagione.

Purtroppo il minuto di distacco al termine della gara evidenzia che il lavoro fatto negli ultimi mesi molto probabilmente rappresenta in termini aerodinamici un passo in avanti rispetto al progetto iniziale ma si inserisce in un pacchetto-macchina che ha poco margine di sviluppo.

“Sono arrivati ad un minuto, non è una sconfitta da definirsi leggera, anzi è una enormità.”

A Maranello questo lo sanno bene, o meglio, lo hanno scoperto gara dopo gara ritrovandosi in posizioni di classifica non consoni all’ambizione e alla gloria della Scuderia.

È difficile determinare se sia un problema di idee o di protocolli di validazione di ciò che viene progettato. Bisogna interpretare al meglio e correlare i dati di galleria del vento, simulatore e pista, aspetto su cui non si è ancora raggiunto l’optimum.

Il dato evidente e disarmante è il non vedere nessun tipo di sostanziale miglioramento, circostanza che l’Ing Stirano definisce drammatica. Drammatica perché la F1 è uno sport che gli inglesi definiscono “results-driven” e quindi strettamente legato al raggiungimento degli obiettivi.

Per la Ferrari l’obiettivo principale è la doppia corona e si è ampiamente lontani dal raggiungerlo ma preoccupa anche il sostanziale passo indietro fatto rispetto allo scorso anno.

In una filosofia di squadra che deve raggiungere gli obiettivi, gli elementi chiave sono tre: tempo, costi e qualità.

Il tempo è di sicuro una variabile determinante in questa stagione, falsata nel caso della Ferrari dalle prestazione nei test pre-stagionali ma anche dalla prestazione nel Gran Premio del Bahrain.

Il feeling suscitato in squadra da questi due avvenimenti ha creato l’illusione che tutto stesse procedendo per il meglio ritardando di numerose settimane la necessità di intervenire su tanti aspetti della monoposto.

Sui costi non c’è tanto da discutere, la Ferrari ha a disposizione un budget da far invidia anche ai suoi più diretti avversari. È semplicemente inaccettabile che si trovi in questa posizione a questo punto della stagione.

L’unico aggettivo per definire la qualità della SF90 è selettiva: la monoposto è capace di esprimersi al meglio su determinate piste ma non ha le caratteristiche per andar forte dove la si cerca di far andar forte.

Forse parleremmo di un’altra stagione se la Scuderia avesse capitalizzato nei quattro Gran Premi in cui ne ha avuto la possibilità ma con i se e con i ma non si scrive la storia.

Raffaele Caputo

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