GP Messico: Ferrari, mondiale in archivio e testa al 2018

In Messico la Ferrari ancora una volta tradisce le aspettative di una gara da protagonista. Vettel spreca la pole position, il mondiale va nelle mani di Lewis Hamilton.

Alla fine doveva andare cosi. Per Hamilton il mondiale era a solo questione di matematica. La certezza è arrivata ieri. Lo si sapeva, lo si immaginava. Per la Ferrari l’obiettivo era quello di cercare di rimandare la festa dell’inglese o per lo meno concludere la gara a testa alta. Obiettivo Fallito.

Il GP del Messico è stata una gara strana, sottotono. Vettel è incappato nell’ennesimo strafalcione al via, Hamilton una volta in fondo al gruppo è apparso opaco come raramente si era visto. Nonostante ciò Lewis è Campione del Mondo per la quarta volta, come Vettel e Prost. Nonostante la giornata grigia.

Vettel il campionato non l’ha perso qui, la Ferrari dopo SPA è collassata precipitando in classifica senza paracadute. Per inaffidabilità o per errori dei piloti la rossa ha vanificato quanto di buono era stato fatto nella prima parte di stagione.

La sensazione è che con più calma e più lucidità, la Ferrari talvolta più veloce della Mercedes, poteva giocarsela fino all’ultima tappa del mondiale.

Qui in Messico ancora una volta una collisione al via ha gettato al vento l’opportunità di una gara da protagonista. Vettel duellando con Verstappen ( i due si sfiorano) sbanda colpendo Hamilton. Incidente di gara sì, ma ancora una volta un episodio che taglia le gambe alla rossa.

Raikkonen aggancia il podio per demeriti altrui, prende un distacco pesante da Bottas e non appare mai brillante. Podio sì, con merito no.

“Quando parti in pole devi aver paura solo di te stesso” diceva prima del via Maurizio Arrivabene. Parole che peseranno parecchio poco dopo quando Vettel, passato da Verstappen infrange la sua ala anteriore contro la Mercedes.

“Dobbiamo vedere cosa abbiamo sbagliato, e quest’anno abbiamo sbagliato parecchio” Tuona dal Mugello il Presidente Marchionne. La Ferrari nel momento in cui contava di più si è sciolta, perdendo malamente un mondiale che era sembrato alla portata.

 

La stagione Ferrari è stata comunque positiva ma se si vuol vincere certi errori e certi black out non sono ammessi. Hamilton ha meritato il titolo, è stato nell’arco della stagione il pilota più costante e lucido. Mai un errore, sempre sereno , spesso calcolatore.

Per la Ferrari la delusione è forte.  Più che per la sconfitta in sé lo è per il modo in cui le cose nelle ultime gare sono sfuggite di mano. A giochi fatti si può dire che la seconda parte della stagione della la rossa è stata nettamente insufficiente. Per gli appassionati rimane il rammarico di non aver potuto assistere ad un duello testa a testa di altissimo livello, speriamo soltanto rimandato alla prossima stagione.