F1 | Virtual Safety car: è la via giusta?

1 Novembre 2014 – Ad Austin, dopo le FP2, è stata provata la virtual safety car, il nuovo provvedimento dell Fia per aumentare la sicurezza  durante le gare. Ma è veramente questa la via giusta per aumentare la sicurezza in F1?

Dopo il gravissimo incidente occorso a Jules Bianchi durante il GP del Giappone, la FIA è dovuta correre ai ripari e introdurre così, una soluzione per far si che i piloti, durante il regime di bandiera gialla, rallentino veramente e non di qualche km/h.

Le vie da poter prendere erano molte: far uscire la Safety Car ad ogni bandiera gialla come nella Indycar oppure far procedere i piloti nel settore sotto bandiera gialla a velocità limitata, come nella Le Mans Series. Ma la FIA ha optato per una soluzione a metà tra queste due: la Virtual Safety Car, che è stata testata al termine delle FP2 del GP degli USA.

_78678033_vscQuesto nuovo dispositivo di sicurezza consiste nell’istituzione di un “delta time” , che è inferiore del 35% circa rispetto al tempo di gara, che tutti i piloti dovranno rispettare durante una situazione di pericolo. Sul display della propria monoposto, ogni pilota riceverà delle indicazioni della direzione gara sull’andatura da tenere, se spingere o rallentare in un determinato punto della pista.

Dal primo esperimento compiuto ad Austin però, sono già emersi alcuni dettagli non trascurabili sulla Virtual Safety car. Prendendo spunto proprio dal test di Austin, abbiamo potuto vedere come sia veramente difficile riuscir a tenere i distacchi invariati, che è poi l’obiettivo di questo dispositivo. Abbiamo visto come nel corso del test, nel settore centrale, Ricciardo abbia guadagnato parecchio su Massa e Gutierrez che lo precedevano, aumentando rispettivamente di 6 decimi e 2 secondi il proprio distacco. C’è quindi comunque una variazione dei distacchi non indifferente, considerando che si trattava di un test e non c’era “agonismo” tra i piloti. E’ pur che, trattandosi del primo test, non ci si poteva aspettare che tutti i piloti potessero sin da subito viaggiare a distacchi costanti. Ma rimane il fatto che sia comunque molto difficile riuscir a mantenere il sangue freddo e non premere di più il pedale o alzare il piede quando si è in gara. Bisognerà vedere anche quanto saranno rigidi i commissari nel caso in cui un pilota vada oltre il “delta time”. Perciò la domanda è: questa è veramente la via giusta?

safety_carVa detto che teoricamente questo provvediemento ha le carte in regola per poter risolvere il problema e scongiurare altri incidenti come quello di Jules Bianchi, ma dipenderà tutto da come questa Safety Car “virtuale” verrà applicata. Una soluzione per migliorarla potrebbe essere quella di inserire un secondo limitatore, oltre quello per la corsia dei box, regolato dalla direzione gara che permetta quindi di  tenere ancora di più i distacchi inalterati. I test comunque andranno avanti verso questa direzione, e ci vorrà comunque del tempo prima che i piloti si abituino, e servirà anche una direzione di gara di ferro affinchè la Virtual Safety Car funzioni perfettamente. Ma attenzione, nel caso questo dispositivo abbia successo, potrebbe screditare poi la vera Safety Car, visto che i distacchi non verrebbero neutralizzati e la gara così risulterebbe inalterata, e per lo spettacolo sarebbe una vera mano santa.