Yeongam, 5 ottobre 2013 – La colazione che si sono trovati davanti stamattina alla Red Bull è contemporaneamente dolce e amara: dolce per la pole di Vettel, amara per la penalizzazione di Webber che vanifica il suo ottimo terzo tempo.
Il segnale comunque è chiaro per tutti, la Red Bull ha piazzato la sveglia per tutti. In barba a chi le vede meno devastante rispetto a Singapore, le Red Bull sono davanti a prescindere dai distacchi che infliggono. I cronometristi hanno posato il calendario usato a Singapore e hanno ripreso l’orologio per misurare le distanze tra Red Bull e gli altri.
Sebastian Vettel segna la pole numero 42 della carriera, davanti a lui ora ci sono Schumacher e Senna rispettivamente a 68 e 65 partenze dal palo. Gioisce anche la Renault che raggiunge la Ferrari a quota 208 pole per quanti riguarda la classifica dei motori.
Ecco le dichiarazioni di Vettel: ” Sono contento per la pole di oggi, gli altri sono vicini ma l’importante è essere davanti. Amo la storia della Formula 1 e, grazie alla mia pole numero 42, vedere il mio nome vicino a leggende dell’automobilismo non mi sembra vero! In Formula 1 ci sono diverse ere e fare paragoni non è facile, ma ho un paio di nomi in testa e mi piacerebbe avvicinarmi a loro“.
Mastica amaro Webber che, dopo un ottimo terzo tempo, è perfettamente consapevole della penalità che lo attende: ” Sapevo della penalità ed era essenziale qualificarmi il meglio possibile per diminuire i danni della retrocessione di 10 posizioni. Partirò 13°, quindi mi troverò a lottare nella carneficina del centro gruppo alla prima curva. Tuttavia sappiamo che qua si può superare e partiamo con l’ala più scarica per effettuare sorpassi. A Singapore – prosegue Webber – ho sbagliato io a non parlare con i marshall, se avessi chiesto il consenso ora non saremo qua a parlare di penalità. E’ un peccato perchè in 7 anni non ho mai preso penalità, quest’anno invece ne ho prese tantissime”.
Tocca ora a Hamilton, Grosjean e Alonso cercare di render amara la colazione domenicale alla Red Bull.