F1 | Beasty Days : Il primo podio russo di Petrov

Quarta uscita di Beastly Days, la collana dedicata agli exploit di un pilota in Formula 1. Oggi, in concomitanza col week end russo, ricordiamo il primo podio di Petrov in Australia nel 2011

Il personaggio: Non un fenomeno, ma di sicuro un buon piede. Così veniva etichettato Vitaly Petrov agli albori della sua carriera. Alto, anzi altissimo, di statura e con tratti somatici tipici del paese della Vodka. Aveva una manager donna che, però, aveva più attributi di molti uomini che bazzicavano nel paddock. Petrov iniziò a correre non nei kart come il 99% dei suoi colleghi ma nella Lada Cup. Nella competizione dedicata alla vettura più famosa di tutta la Russia, Petrov dimostrò il suo valore ed emigrò in Italia per correre nella Formula Renault al volante della Supernova. Poi la Gp2, dove ci corre per tre stagioni con Campos e Barwa Addax (che sarebbero alla fine della fiera lo stesso team) ottenendo tre vittorie, svariate pole e un secondo posto posto a fine campionato 2009 come miglio risultato. Il nome di Petrov viene spesso e sovente affiancato a team di F1 come Sauber o Williams, ma anche come “punta di diamante” del mai nato progetto Campos F1. Alla fine ottiene un ingaggio importante dalla Renault. La casa francese, dopo il disastroso sotto ogni punto di vista 2009, vuole ripartire alla grande. Lo fa ingaggiando Petrov come pilota per il futuro (per non citare la cospicua valigia di bigliettoni in dote) e il già vincente e veloce Kubica. Petrov ha un inizio sfortunato ma positivo, con tanto di giro più veloce ottenuto in Turchia. Arrivano punti qua e la, ma è famoso solo per i crash e gli errori. Ad Abu Dhabi sale alla ribalta della cronaca per il famoso “tappo” involontario fatto ai danni di Alonso e Webber che regalerà il primo mondiale a Sebastian Vettel. Curioso notare che proprio quella di Abu Dhabi è considerata la sua gara migliore dell’anno. Per il 2011 la Renault punta in alto con Kubica ma un terribile incidente durante un rally blocca per sempre la carriera del pilota polacco. A Petrov viene affiancato Heidfeld, ma sarà il russo la prima guida. Con i suoi scarichi soffiati estremi (praticamente in cima alle pance laterali) la R31 dal sound pare più una motogp anzichè una F1. Una scelta estrema, competitiva solo sulla carta, che non sempre pagherà.