F1 | Sparisci: “La TD18 fatta non solo per Red Bull”

La normativa TD18 non è stata introdotta per penalizzare la Red Bull secondo Daniele Sparisci. Il giornalista del Corriere della Sera intervenuto ai microfoni di Pit-Talk, ha anche ribadito che si augura di vedere una F1 ancora con queste normative che la rendono unica, evitando che si arrivi all'introduzione del BOP come in altre categorie...

La F1 si appresta a concludere la stagione, con gli ultimi sei GP. In Giappone la Red Bull ha conquistato il titolo costruttori, e con molta probabilità Verstappen conquisterà il suo terzo titolo in F1 in Qatar. Una Red Bull che dopo lo “scivolone” di Singapore è tornata a dettar legge a Suzuka. Dunque chi pensava che la TD18 potesse in qualche modo penalizzare la RB19 si è dovuta ricredere…

Verstappen in azione con la RB19 a Marina Bay.

Sull’argomento TD18 è intervenuto Daniele Sparisci ai microfoni di Pit-Talk. Il giornalista del Corriere della Sera ha affermato che durante il mondiale può capitare quel weekend storto, dove non riesci a trovare l’assetto giusto della vettura etc. E che al tempo stesso prima di dare dei giudizi bisogna sempre aspettare qualche GP…

“In queste situazioni bisogna sempre aspettare un po’ di gare. Poi soprattutto a Singapore, dove in passato è già successo nel 2015, dove Mercedes andò completamente nel pallone. Marina Bay è una pista particolare, insomma ci sono quelle piste dove si può andar male. Poi è chiaro che questo calo è stato talmente brusco ed improvviso.. Cioè la Red Bull non aveva mai sbagliato nulla sino a quel momento in mano a Verstappen! Poi a Suzuka è tornato tutto alla normalità…”

Insomma l’introduzione della TD18 a cosa è servito? Ecco il pensiero di Sparisci:

Daniele Sparisci, giornalista del Corriere della Sera.

Sulle tante direttive che vengono introdotte noi ci focalizziamo su una/due direttive che penalizzano un team piuttosto che un altro. Per esempio prendiamo il calo Aston Martin che era una macchina che comunque frequentava il podio regolarmente, magari ha anche a vedere con questa normativa. Noi ci concentriamo sempre sui primi della classe, ma le direttive sono fatte per dieci team! Quindi ci possono essere micro o macro differenze che non si percepiscono.”

“Non è detto che una direttiva di punto in bianco fermi questi qua perchè vincono troppo! Non funziona così… Arriva un ciclo di regole, e c’è chi le interpreta meglio, chi peggio. Non credo che una direttiva dall’oggi al domani possa cambiare una macchina che comunque è stata capace di vincere il 99% delle gare. Credo che il lavoro di chi fa queste direttive abbia dei dati in mano tali che gli consentono di studiare la situazione.”

“In una battaglia così tirata alle spalle della Red Bull, cioè, parliamo di micro differenze. In questo micro differenze c’è magari chi si muove in alcune zone grigie del regolamento oltre i limiti. E magari quelle direttive vanno proprio a mirare proprio lì. Non vanno a mirare a Verstappen, a Perez… Io credo che lo scopo sia quello di monitorare sempre la situazione.”

Toyota GR010 in azione a Le Mans. Nel WEC il BOP esiste già da diversi anni.

La F1 è uno sport in continua evoluzione. Il bello della F1 è anche il fatto che ci siano delle direttive, che ci siano piccoli cambiamenti del genere, altrimenti sarebbe un monomarca. Cioè andiamo ad un monomarca, mettiamo le macchine tutte uguali e via… Ma finchè c’è una F1 con costruttori di telaio e di motore ancora avremo questa cosa qui! E forse è il suo bello no? Guarda per esempio nelle altre categorie che cosa succede, ci lamentiamo tanto e poi arriva il BOP e si decide così… Io francamente non lo vorrei il BOP in F1!”

Alberto Murador