F1 | Canada: dov’era Sergio Pérez ?

L'abisso tra i risultati dei due piloti della Red Bull è sempre più profondo. La performance del missile targato RB19 faceva sperare una lotta a due tra Max Verstappen e Sergio Pérez, ma le aspettative riposte nel pilota messicano sono peggiorate.

La stagione 2023 ha già confermato il dominio della Red Bull con una vettura che, grazie alle qualità di guida del due volte Campione del Mondo Max Verstappen, può solo vincere.

Non si può dire lo stesso del compagno di squadra Sergio Pérez, le cui performance stanno improvvisamente calando.

Pur avendo conquistato nelle prime gare quattro podi, di cui due prime posizioni, dal Gran Premio di Monaco sembra non riuscire a sfruttare il potenziale che la RB19 offre.

A partire dalle qualifiche del sabato, Pérez non c’è.

Monte-Carlo, Montmeló e Montreal sono state gare di rimonta per il messicano che non riesce a portare la sua monoposto al vertice della griglia, chiudendo in posizioni anonime paragonate ai risultati di Verstappen.

Se il compagno di squadra è un talento puro, è difficile non pagarne il confronto. Le aspettative che il pilota messicano aveva creato all’inizio della stagione stanno venendo a mancare e, anche Verstappen, dopo le – pessime – qualifiche canadesi, si è espresso in maniera dura nei confronti di Pérez.

Se non fossi stato qui oggi, ovviamente il bilancio per la squadra sarebbe stato molto diverso“.

Sergio Perez, Red Bull Racing, Canada 2023

Il pilota messicano commenta la 12esima posizione delle qualifiche in Canada, ammettendo l’errore. E’ partito domenica con l’idea di recuperare terreno – altamente possibile con la RB19, ne ha dato prova Verstappen – ma la speranza è stata vanificata da una sesta posizione.

Il pilota olandese è l’unico che sta contribuendo al successo del team di Milton Keynes, e dopo aver commentato i risultati del compagno, torna a ribadire che è una faccenda che non gli riguarda, riponendo tutte le energie sul proprio lavoro.

Pérez e Verstappen sembrano essere due facce della stessa monoposto, e diventa naturale chiedersi quando e se il pilota messicano riuscirà ad essere all’altezza della macchina che guida.