F1 | I problemi di chi ha cambiato team

La stagione è iniziata da poco, ma se c’è una cosa molto chiara, oltre la lotta per il titolo, è la difficoltà dei “nuovi arrivati”, che non stanno fornendo un rendimento all’altezza.

La lotta per il titolo è scritta ed è serrata per questa F1 2021. Verstappen e Hamilton si daranno battaglia weekend dopo weekend, in una sfida all’ultimo punto.

Nonostante siano passati solo due GP è evidente quanto i “nuovi arrivati” in altri team stiano trovando delle difficoltà rispetto ai propri compagni. Nella parte alta della classifica, nonostante delle ottime prove e sprazzi interessanti, Sergio Perez non sta rendendo quanto dovrebbe con la Red Bull.

Storicamente lo scudiero di Max Verstappen, qualsiasi esso sia, ha sempre avuto problemi ad adattarsi o ad avere un rendimento paragonabile all’olandese, tranne nel caso di Daniel Ricciardo, che, a mio modesto parere era in grado di “far funzionare” qualla monoposto allo stesso livello del primo pilota Red Bull, se non meglio (Messico 2018 insegna).

Le premesse per il messicano sono ottime, probabilmente Verstappen ha il compagno di squadra ideale in questa stagione 2021. Si tratta solo di ambientarsi.

Non si può dire lo stesso di Ricciardo, che ha finalmente una monoposto alla sua altezza, ma sta faticando parecchio a trovare la confidenza con la MCL35M. Lo stesso Seidl è fiducioso, e ha dichiarato che l’australiano ha solo bisogno di tempo per trovare il feeling con la macchina.

Sono sicuro che la coppia Norris-Ricciardo appena ben rodata, potrà regalarci grande spettacolo e grandi soddisfazioni, è solo questione di tempo.

Tra le note dolenti in questa categoria, sicuramente i pluri campioni del mondo, Alonso e Vettel. In situazioni un po’ diverse, Vettel viene da una parabola piuttosto discendente, sta cercando nuovi stimoli con una nuova squadra, ma nè la fortuna, nè la monoposto sembrano aiutarlo, con Stroll sempre davanti al tedesco.

Alonso nonostante le difficoltà, sembra essere contento delle reazioni della A521. Sfruttando ogni chilometro con la nuova monoposto per poter capire come rendere al meglio e aiutare la squadra. Diversa la situazione di Sainz, che, nonostante vari errori ammessi da lui stesso, nella gara di Imola ha messo a segno una grande performace in gara, ma che deve ancora trovare la giusta quadra della SF21.

Tutti i piloti che hanno cambiato team, stanno rendendo meno dei propri compagni, presenti in quella scuderia da più tempo. Questo denota quanto nella F1 non conta solo il talento, la furbizia e l’esperienza del pilota, ma è importante conoscere la propria macchina da cima a fondo, ancor di più se si viene da un ambiente diverso.

Ovviamente il pilota deve metterci del suo, ma credo che le sessioni di test messe a disposizione dalla FIA/Liberty Media, siano troppo poche per permettere ai piloti di scendere in pista in uno stato di “confidence” con la monoposto e permettere anche a noi tifosi di goderne nel corso del weekend.