F1 | Un pregio e un difetto di Domenicali secondo Rodi Basso

L’ing. Rodi Basso, una carriera  intera in F1, dalla Ferrari alla McLaren passando per Red Bull ci dà un parere sull’uomo della F1 del futuro: Stefano Domenicali.

Se c’è un uomo in F1 che ha grandissime responsabilità per lo sviluppo e l’evoluzione della categoria senza dubbio questo è Stefano Domenicali. Il nuovo CEO , una vita in Ferrari ed un esperienza entusiasmante in Lamborghini, avrà l’arduo compito di traghettare l’attuale Circus verso  il suo futuro Format.

Abbiamo sfruttato la lunga esperienza dell’ing. Basso in F1 per chiedere un parere su Stefano Domenicali durante il suo intervento a Pit Talk.

Tutti ne parlano benissimo di Stefano Domenicali. Ma un pregio e un difetto?

 “Il pregio è la professionalità. E’ un gran lavoratore e ci mette energia in ciò che fa, è competente sa di cosa si sta parlando!”

Tutto si può dire di Domenicali ma non che non sia spinto da una grandissima passione per ciò che fa.  Quello dei motori è il suo ambito. In lui lavoro e passione si fondono, cosa rara, segreto di successo. L’abbiamo visto crescere in Ferrari. Essere al fianco di Todt e poi al timone della Scuderia, in Lamborghini ha saputo far crescere il marchio raggiungendo i migliori obiettivi di vendita.

Ora tocca al brand F1, riuscirà a innovarlo senza snaturarlo?

E per quanto riguarda il difetto?

“Beh io non ero lì ma ho visto Domenicali in difficoltà nello gestire la pressione di Montezemolo. Anche Todt precedentemente era in difficoltà ma non lo dava a vedere, aveva quella presenza che controbilanciava l’ingombrante ombra di Montezemolo. Comunque sono passati oltre 10 anni da questi episodi. Bisognerà vedere a chi Stefano Domenicali riporterà il suo operato e che livello di pressione avrà. Magari avrà gestito e migliorato questo aspetto…”

Guardandomi indietro, pensando ad un momento di pressione straordinario, viene da pensare al 1998. In quell’anno a Spa, la Ferrari di Todt e del giovane Domenicali, affrontò uno dei momenti più complessi.

Schumacher non era ancora diventato il Kaiser rosso, sotto il diluvio centrò in pieno il doppiato Coulthard gettando al vento dopo i fatti di Jerez 97 e la sfortuna di Suzuka 98 il terzo mondiale di fila. Domenicali tentò di frenare il tedesco che sceso infuriato dalla sua Ferrari raggiunse il box McLaren per cercare David Coulthard. Non fu una bella immagine.

Sentendo le parole dell’Ing. Basso e considerando gli investimenti della Ferrari di quel periodo quello probabilmente è stato uno dei momenti più critici in rapporto ad un’altissima pressione da gestire.