F1 | Nugnes: “Accostamento Hamilton-Schumacher non è uno scandalo!”

Weekend intenso sul circuito di Istanbul che ha regalato tantissime emozioni a milioni di appassionati. Franco Nugnes, direttore responsabile di Motorsport.com Italia, è intervenuto durante la puntata numero 245 di PitTalk per parlare dell’ennesimo successo di Lewis Hamilton: il settimo titolo mondiale in F1.

Un fine settimana all’insegna della F1 ricco di emozioni e colpi di scena a Istanbul. Come al solito, il protagonista assoluto è stato Lewis Hamilton che ha conquistato il Gran Premio di Turchia: una vittoria che gli ha consentito di portare a casa il settimo titolo mondiale, raggiungendo ancora una volta Michael Schumacher.

Già in seguito al traguardo delle 91 vittorie, ormai superato, sono partiti i paragoni tra il sette volte campione del mondo in tuta nera e il Kaiser della Ferrari. Talmente tante sono state le opinioni che si sono creati due schieramenti opposti. Ma qual è la differenza tra questi due piloti leggendari? E soprattutto, quanto è giusto accostare Lewis Hamilton a Michael Schumacher?

A toglierci i dubbi ci ha pensato Franco Nugnes, direttore di Motorsport.com, che è intervenuto sulla questione ai nostri microfoni:

Non trovo sacrilego accostare Lewis Hamilton a Schumacher. Gli deve essere riconosciuto il merito di cose straordinarie ed il fatto che disponga di un astronave è un merito, non una colpa. Aggiungo che la valutazione può essere data dal fatto che possiamo vedere dove è finito ieri Bottas, naufragato, scomparso. E per me Bottas è un signor pilota. La differenza, quindi, tra un signor pilota e il fuoriclasse la fanno i numeri. Non mi scandalizzo che si cominci ad accostare Lewis Hamilton a Schumacher. L’elemento Lewis nel team Mercedes è importante cosi come quanto lo fosse stato l’elemento Schumacher per la Ferrari.

Naturalmente, non possiamo non considerare il fattore Mercedes che fino ad ora ha avuto una vettura imbattibile, con cui ha costruito nel corso degli anni un dominio incontrastabile. La Freccia d’Argento (o Nera, nel caso di questa stagione) ha disintegrato un altro record che è appartenuto alla Ferrari fino al Gran Premio dell’Emilia Romagna: il numero di titoli costruttori conquistati consecutivamente.Festeggiamenti Wolff, Bottas, Hamilton

E’ impensabile dire che l’anglo-caraibico non abbia contribuito al raggiungimento di questo traguardo. Ma ciò che fa la differenza, dice Nugnes, è la continuità. C’è da dire che difficilmente Hamilton ha commesso errori durante i cinque anni in cui Sebastian Vettel, all’epoca reduce da quattro mondiali vinti in Red Bull e suo diretto rivale, ha guidato una Ferrari.

Nell’era ibrida la Mercedes vi è entrata con un vantaggio tecnologico mostruoso, mentre all’epoca Jean Todt ha dovuto ricostruire la Ferrari poco alla volta. Diciamo pure che prima dell’inizio del ciclo del 2000 due mondiali sono stati persi, più che non vinti… La Rossa aveva una macchina competitiva anche allora e Hakkinen era un signor pilota, esattamente come oggi lo sono Verstappen e Leclerc. Sul fatto che Lewis Hamilton abbia contribuito a rendere imbattibile una squadra forte, sono d’accordo. Poi mantenere questa grandezza è un altro discorso. Fino a due anni fa la Ferrari era stracompetitiva. Lewis Hamilton errori non ne ha fatti, Seb sì. Ed ha vinto Lewis.Vettel Hamilton Turchia F1

Fare paragoni non serve a nulla, è inutile sindacare su chi è più forte e su chi lo è meno. Lewis Hamilton ha fatto qualcosa di incredibile in F1 nell’era del turbo-ibrido, così come l’ha fatto anni prima Schumacher nella propria epoca e via discorrendo. Abbiamo davanti un Campione (sì, con la C maiuscola) che ha raggiunto un obiettivo che fino a domenica scorsa sembrava essere irraggiungibile. “Dream the impossibile and still rise“.

Maria Iuliano
Maria Iulianohttps://twitter.com/mariaiuliano_
Classe 1996, capelli rossi come la Rossa, poliglotta e amante della Formula 1. Cresciuta con il mito di Schumacher, cerco di trasmettere la mia passione con le parole. "Ho sempre creduto che non ci si debba mai, mai arrendere, e continuare a lottare anche quando c'è una piccola, piccolissima chance". - Michael Schumacher

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