F1 | Ferrari: piccoli aggiornamenti in Russia

La Ferrari tenta di uscire dalla “palude” del fondo classifica, pianificando piccoli aggiornamenti per la vettura che correrà il prossimo GP di Russia a Sochi. Ma anche in questo caso gli upgrade non saranno risolutivi per il progetto SF1000 e Mattia Binotto non crede che porteranno vantaggi significativi in pista. Un’altra domenica di sofferenze?

Al GP di Russia di F1 che si svolgerà a Sochi, la Ferrari SF1000 porterà in pista i piccoli aggiornamenti annunciati alla fine del GP di Toscana Ferrari 1000 , nel tentativo di risollevare le sorti di un campionato 2020 ormai abbandonato.

Oltre alla mancanza di potenza in rettilineo, infatti, la vettura soffre anche di una grave mancanza di efficienza aerodinamica ed i compromessi richiesti per il passo gara influiscono profondamente anche sull’usura degli pneumatici.

Il team-principal Mattia Binotto aveva già anticipato, le profonde carenze del progetto dopo i pessimi risultati raggiunti dalla vettura negli scorsi gran premi, arrivando a dichiarare nel recente GP toscano:

“Non abbiamo spiegazioni tecniche al momento. Abbiamo un degrado evidente delle gomme, penso che stia nella difficoltà di questo progetto dal quale non è scontato uscire. Fare pochi sviluppi, appendici e quant’altro, non migliora la situazione. E’ una situazione di base più profonda da cui serve uscire almeno da qui a fine stagione per fare progressi”.

Qualche piccola novità la vedremo anche a partire dalla prossima gara, ma non saranno cose che faranno la differenza. Quando uno ha un problema come la nostra vettura serve più tempo per fare quel passo indietro necessario che serve a riposizionarsi e poi fare dei passi avanti. Noi stiamo lavorando sodo, in maniera dura a casa e galleria del vento per correggere gli errori di base su questa macchina in vista anche dell’anno prossimo. Uno può anche vedere piccole appendici a partire dalla prossima gara, ma non saranno quelle su cui possiamo contare come aspettative di riscatto”.

Verso Sochi

E questo sarà il “mantra” recitato anche nel prossimo fine settimana dal “monaco” Binotto, religiosamente concentrato nel suo ruolo di analizzatore di dati, più che di risolutore di problemi.

Quello russo, è un circuito che mantiene alcune caratteristiche da circuito cittadino (curve strette, vie di fuga limitate), simile più a Baku che a Monaco.

Lungo le sue 18 curve, però, si corre oltre il 60% del tempo con la farfalla aperta, con velocità medie che superano i 200 km/h.

Sochi insomma è una pista in cui occorre una precisa direzionalità in curva, a patto però che la vettura riesca ad esprimere ottimi riscontri di velocità massima.

Proprio le caratteristiche che mancano alla SF1000 e che invece ritroviamo nella Mercedes FW11 e nelle vetture che abbracciano una tecnologia costruttiva simile.

Quella della Ferrari in Russia sarà un’altra domenica difficile, in attesa, ancora una volta, di una soluzione che non sembra poter arrivare prima del 2022.

In una recente intervista Binotto ha prospettato lo scenario sul quale il Cavallino Rampante intende lavorare aprendo uno spiraglio di fiducia sulla monoposto 2021:

La prossima monoposto sarà per forza un’evoluzione di questa, per il blocco delle regole. Ma ci sono delle opportunità: il motore sarà tutto nuovo, sta girando al banco da mesi, ci contiamo. In questi giorni poi è al voto del Consiglio Mondiale un cambiamento aerodinamico importante, con modifiche soprattutto al posteriore delle vetture. È una possibilità da sfruttare”.

Basare un progetto sulle “eventuali” decisioni votate dal Consiglio mondiale, in verità non sembra il modo più solido per iniziare un nuovo progetto…

Ma di certo è già qualcosa, rispetto al cauto immobilismo concettuale con il quale le schiere ingegneristiche modenesi hanno condotto tutto il 2020.