Uno degli investimenti più importanti per la Ferrari di F1 in chiave futura è il nuovo simulatore. Ma basterà per avere una monoposto competitiva per il 2022?
di Federico Caruso | @fclittlebastard
Lo abbiamo scritto tante volte su queste pagine. Uno dei tanti problemi del ritardo della Ferrari nei confronti degli altri team di F1 è sicuramente la mancanza di collaborazione e correlazione tra i dati di pista, quelli della galleria del vento, e quelli del computer. Da motivazione a questo ritardo, ben presto questa musica è diventata nel lungo periodo, una scusa dove nascondersi quando le cose vanno male.
Il cambio di regolamento di F1 previsto per il 2022 sarà motivo di sfida per la Ferrari, per cercare di cambiare quello a cui purtroppo stiamo assistendo. Una totale disfatta, che molto probabilmente si protrarrà anche nel 2021. Abbiamo approfondito l’argomento giorni fa provando ad immaginare uno scenario Ferrari 2021 con il congelamento dello sviluppo della monoposto di F1 previsto per le parti dei musetti, freni e sospensioni.
L’investimento del nuovo simulatore Ferrari sembra quasi un fulmine a ciel sereno. Una notizia che speriamo possa portare quella ventata d’aria fresca che serve in Ferrari per poter iniziare un nuovo ciclo, e rifondare una squadra corse che ormai non sembra più reggere il passo di questa F1 moderna con motori ibridi.
Il nuovo simulatore manderà in pensione il “ragno” che occupa attualmente una stanza enorme all’interno della GES. All’epoca era un sistema sofisticato per la F1 che era in grado di simulare addirittura le forze G laterali. Ma adesso, con lo sviluppo di nuovi simulatori ed un livello software avanzato, sembra quasi preistoria.
Il nuovo simulatore è già in costruzione e termineranno di costruirlo alla fine di quest’anno. Una volta terminato si passerà allo sviluppo del software. Per vederlo operativo a Maranello, probabilmente si parlerà di metà 2021.
I benefici del nuovo simulatore si vedranno solamente sulla Ferrari F1 del 2022. Nel cuor di ogni tifoso c’è la speranza di poter vedere il ritorno di una Ferrari competitiva in F1. Per il progetto della monoposto F1 del 2022 è stato coinvolto anche Rory Byrne, ingegnere all’epoca della Ferrari vincente di Schumacher. Binotto al riguardo ha detto: “Quando si parte da un foglio bianco c’è bisogno di gente d’esperienza che aiuti a tracciare le linee”. Byrne era considerato una sorta di genio all’epoca, ma saprà cogliere anche la sfida per il 2022 con tutti gli stravolgimenti del regolamento?
Una cosa è certa. Il nuovo simulatore è un investimento importante, molto costoso per via dell’hardware, ma soprattutto per un software che dovrà essere realizzato su misura per la nuova monoposto di F1 del 2022.
La Ferrari in qualche modo si sta muovendo per provare a tornare competitiva, ma ce lo stiamo chiedendo tutti: come mai non è stato fatto prima? Oltre quest’anno disastroso, la scellerata programmazione, anzi, non programmazione, ha fatto si che anche il prossimo anno assisteremo a scene ingloriose di F1. La rossa di Maranello ha bisogno di rinascere e soprattutto darsi una svegliata. La Ferrari in F1 non può stare a più di 1 secondo dai primi. Per la storia del marchio, per l’amore dei tifosi, per amor prorpio.
Che il nuovo simulatore Ferrari sia un segnale di rinascita? Ce lo auguriamo, ma il lavoro da fare è tanto, e non vediamo un timoniere forte che sappia gestire i vari reparti (qualcuno ha detto Binotto?). Magari un management più acuto avrebbe trovato opportunità di miglioramento e sviluppo già prima.
Comunque aspetteremo questa F1 2022. Crediamo che anche in Ferrari la stiano aspettando.
E nel 2021 cosa facciamo?
Beh, magari compratevi un simulatore e portate la Ferrari sul podio, perché sulla pista, quella vera, ci sarà da soffrire ancora.