F1 | Ferrari, nuovi sviluppi: in Ungheria la SF1000-B ?

L’inizio del Mondiale di F1 2020 è alle porte e la Ferrari preannuncia un “significativo cambio di direzione” rispetto al progetto SF1000 visto a Barcellona nei test invernali. Una conferma dei dubbi pregressi o solo una evoluzione necessaria?

Dopo i test invernali, che hanno dimostrato quanto il team di Maranello fosse lontano dai ritmi di Mercedes e Red Bull, decine di speculazioni giornalistiche sono state elaborate riguardo un’effettiva volontà della Ferrari di sviluppare un progetto “SF1000-B”.

Speculazioni alle quali il team ha risposto, negando più volte che la vettura specifica per l’Austria sia significativamente diversa da quella che è stata portata a Melbourne a marzo. Questo fino ad oggi.

Il Team Manager Mattia Binotto, durante una conferenza stampa con i media internazionali, ha infatti ammesso che sono in corso importanti modifiche al progetto Ferrari che dovrà scendere in pista nel 2020, abbandonando il percorso di sviluppo originariamente pianificato.

Tali modifiche, come confermato dal tecnico del Cavallino, non saranno però portate immediatamente in pista al Red Bull Ring e saranno applicate al progetto non prima del Gran Premio di Ungheria.

In tal senso Binotto ha dichiarato:

“Questo fine settimana la vettura viaggerà con la stessa configurazione utilizzata verso la fine dei test di Barcellona. Ciò non significa che ci siamo girati i pollici, ma che abbiamo avuto solo cinque settimane e mezzo in cui siamo stati in grado di lavorare sulle macchine, a causa delle rigide procedure per il lavoro durante la pandemia e della chiusura totale delle attività richiesta dalla FIA in accordo con le squadre. La verità è che il risultato dei test ci ha portato a prendere un significativo cambio di direzione in termini di sviluppo, specialmente sul fronte aerodinamico. Innanzitutto, abbiamo dovuto capire perché non abbiamo visto i risultati che ci aspettavamo in pista e quanto di conseguenza ricalibrare l’intero programma. Sarebbe stato controproducente continuare nella direzione che avevamo programmato, sapendo che non avremmo raggiunto i nostri obiettivi. Pertanto abbiamo deciso di proporre un nuovo programma che riguardasse l’intera vettura, sapendo che non tutto sarebbe stato pronto per la prima gara.”

Alla domanda sulle tempistiche di introduzione delle nuove modifiche, Binotto ha poi risposto:

“Il nostro obiettivo è introdurre gli aggiornamenti alla terza gara del 19 luglio sull’ Hungaroring . A parte questo, oltre allo sviluppo reale dell’auto stessa, in queste ultime settimane abbiamo lavorato molto sull’analisi del suo comportamento oltre che sul lavoro di simulazione e con l’aiuto dei nostri piloti penso che dimostrerà il suo valore in Austria. Sappiamo che, al momento, non abbiamo il pacchetto più veloce. Lo sapevamo prima di dirigerci a Melbourne e nulla è cambiato. Detto questo, il circuito di Spielberg ha caratteristiche diverse rispetto a Montmelò e le temperature saranno ben al di sopra di quelle di febbraio (n.d.r.: con un evidente riferimento alla fragilità del motore Mercedes, mostrata nei test spagnoli).  In Austria, dobbiamo cercare di sfruttare al massimo ogni opportunità e poi in Ungheria, con il nuovo passo di sviluppo a cui stiamo lavorando, saremo in grado di vedere dove siamo realmente paragonandoci agli altri, pur tenendo conto degli sviluppi che i nostri concorrenti avranno portato avanti. “

Binotto, sollecitato dalle domande dei giornalisti, ha poi proseguito esprimendo il proprio parere su quelle che saranno le reali possibilità della Scuderia di Maranello, per il fine settimana austriaco dello Spielberg aggiungendo:

“La verità è che cercare di fare previsioni all’inizio di una stagione così insolita è ancora più inutile del solito. Ci saranno alcuni suggerimenti alla fine delle tre ore di prove del venerdì, ma un’idea più accurata sarà disponibile solo dopo le qualifiche di sabato. Solo allora inizieremo ad avere un quadro più chiaro della gerarchia tra i team, ma poi c’è sempre l’incertezza che deriva dal round di apertura, in termini di affidabilità e prestazioni degli pneumatici su una distanza di gara. Dobbiamo cercare di essere perfetti in tutto ciò che facciamo, nella preparazione per ogni sessione e nel modo in cui svolgiamo i nostri compiti. Lo scopo? Portare a casa il maggior numero di punti possibile, come sempre in realtà.”

Da queste dichiarazioni emerge, almeno per i prossimi due fine settimana, un quadro non particolarmente confortante per gli innumerevoli tifosi ferraristi che si avvicineranno di nuovo alle gare di fronte alle televisioni di tutto il mondo (le due gare austriache verranno disputate infatti a porte chiuse).

Un Binotto particolarmente criptico, infatti, alimenta le voci che vorrebbero la scuderia di Maranello addirittura alle spalle della Red Bull oltre che della Mercedes nella gerarchia dei valori in pista, lasciando emergere di nuovo difficoltà intrinseche del progetto SF1000, delle quali più volte si era parlato in passato.

Certo, per poter vedere il bicchiere mezzo pieno potremmo anche parlare di “pre-tattica”: evidenziare le debolezze per mascherare i punti di forza di un progetto che comunque ha mostrato anche delle buone caratteristiche di velocità in pista, ma qualche serio dubbio resta.

C’è comunque da sperare che le novità promesse possano effettivamente risolvere le debolezze della vettura modenese (specialmente in ambito aerodinamico e telaistico), fornendo ai piloti uno strumento valido per controbattere allo strapotere evidenziato nell’ ultimo decennio dal competitor più diretto della Ferrari, quella Mercedes che ha dominato l’intera era turbo-ibrida.

Mancano ormai poche ore, i team sono già in Austria, non resta che aspettare l’inizio di un Mondiale che se non altro per i ritmi proposti dalla FIA terrà praticamente incollati gli appassionati della F1 ai teleschermi tutti i fine settimana dei prossimi sei mesi: solo lì capiremo i veri valori in pista di macchine e uomini.