F1 | Austria 2001: scontro al vertice

Anteprima storica del Gran Premio d’Austria, stranamente prova introduttiva del mondiale. Riviviamo l’edizione 2001 che vide non solo un forte duello tra Schumacher e Montoya ma anche la polemica manovra di team-order da parte della Ferrari. Sarebbe stato il preludio a quanto avvenne, l’anno dopo, sul medesimo circuito.

| di Federico Sandoli

 

Il circus che sbarca in Austria vive del nascente dualismo tra due campioni diversissimi ma che riescono ad attirare l’attenzione e l’interesse di appassionati e non.


I protagonisti di questo dualismo sono Michael Schumacher e Juan Pablo Montoya.


Il primo, campione conclamato che in sella al cavallino sta cominciando a riscrivere la leggenda del team, il secondo un campione di razza, idolo delle corse americane, che per il modo di guidare ai tifosi ricorda gli acrobati del volante di molti anni fa.


Lì’inizio del dualismo lo si deve a un sorpasso ai danni di Schumacher messo in mostra da Montoya in Brasile, proprio alla ripartenza della safety, arte imparata in America e che ha sorpreso il tedesco.

 

 

In Austria i due tornano a sfidarsi. Acerbo dei segreti del tracciato, Montoya spende le prove libere ad imparare il circuito e a settare la macchina.


Nelle qualifiche l’unico in grado a contendere la pole al tedesco della Ferrari e proprio Montoya, che grazie a dei giri al limite, riesce a limitare il distacco dalla Ferrari in un decimo. Dietro ai duellanti i propri compagni di squadra.

Il giorno della gara, allo scattare del semaforo, le due Williams arrivano in prima e seconda posizione. Montoya è primo, sorprendendo le Ferrari, ma soprattutto dimostrando di poter ambire al successo finale. Dopo pochi giri l’affidabilità, uno dei motivi dei continui dissapori con la BMW fornitrice dei motori del team inglese, si dimostra avversario imbattibile: Ralf Schumacher deve arrendersi ai propri freni mentre Montoya pare non aver problemi nonostante un sospettoso andamento ad elastico.

 

Schumacher, sulla sua Ferrari, si rende conto che la Williams di testa sta chiedendo troppo alle proprie gomme, e pian piano decide di avvicinarsi al colombiano obbligandolo a sfruttare le proprie coperture oltre il limite.


Al sedicesimo giro, il tedesco della Ferrari rompe gli indugi, affianca la Williams sul rettilineo prima del tornantino e prova a forzare il passaggio. La resistenza del colombiano è oltre ogni limite e, frenando troppo tardi provoca l uscita di pista per entrambi i contendenti.


Mentre in testa passa Barrichello, i duellanti rientrano in pista pronti a rimontare posizioni e riprendere il duello interrotto.


La girandola dei pit-stop sembra favorire la loro rincorsa, ma solo fino al 41esimo giro, quando anche Montoya deve arrendersi alla propria macchina e fermarsi a bordo pista per un problema idraulico. In testa Coulthard, forte di tre giri velocissimi, ai pit-stop si conferma leader relegando le due Ferrari in seconda e terza posizione.


Nel finale di gara il tedesco della Ferrari riesce ad avvicinarsi al compagno Barrichello e sembra avere le risorse per passarlo e andare ad insidiare la prima posizione di Coulthard.

 

Il brasiliano della Ferrari, tenacemente, fa da tappo al compagno di squadra obbligando il box ad intervenire via radio per far cedere il passo al più titolato compagno.


Sordo ai richiami, e forte del secondo posto Barrichello continua la sua corsa, fino a quando la parola “contratto” appare nelle comunicazioni radio tra il pilota e il box. E, polemicamente, il brasiliano eseguì l’ordine all’ultima curva tagliando il traguardo in terza posizione.


Coulthard vincitore, sembra essere un candidato al titolo, ma per i tifosi il dualismo nascente tra Schumacher e Montoya sta diventando il leitmotiv della stagione

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