F1 | Conti: “In Ferrari fermi quasi due mesi per il lockdown”

La Ferrari è stata svantaggiata molto dal lockdown nel bel mezzo della pandemia legata al coronavirus. Il team di Maranello per quasi due mesi non ha potuto lavorare sulla SF1000 a differenza degli altri che hanno potuto lavoro sulle rispettive monoposto. Sull’argomento è intervenuto Fulvio Conti ai microfoni di Pit-Talk.

 

 

 

Una Ferrari così in crisi dopo i primi GP del mondiale di F1 era da un bel po’ di tempo che non si vedeva. Molti i fattori che hanno contribuito alla debacle (al momento) della Scuderia di Maranello. Un progetto della SF1000 sbagliato, una power-unit in deficit di potenza rispetto allo scorso anno per la direttiva della FIA sul fronte motori. Dello stesso progetto SF1000 costruito attorno alla potenza del propulsore Ferrari della scorsa stagione. Ma anche una Mercedes che ha ulteriormente alzato l’asticella rispetto al 2019. Sia a livello di vettura che di power-unit.

Poi come se non bastasse in casa Ferrari pure il lockdown ci si è messo di mezzo. In pratica per quasi due mesi in quel di Maranello non si è potuto lavorare sulla SF1000, per cercare di correggere le diverse lacune tecniche evidenziate già nel corso dei test invernali di Barcellona. Sentite a tal proposito il pensiero di Fulvio Conti, con quest’ultimo intervenuto ai microfoni di Pit-Talk:

 

La sfortuna vuole che con il discorso covid, a Maranello sono rimasti fermi per quasi due mesi. I motoristi, le sale prova, cioè sono gli ultimi reparti che hanno ripreso a lavorare. E quindi hanno perso tanto tempo per poter sviluppare nuove idee da poi portare in pista.”

Mentre gli altri team in qualche modo hanno potuto lavorare ugualmente. Ovvero tutte le scuderie presenti nel Regno Unito, dato che lì la chiusura delle fabbriche è avvenuta qualche settimana più tardi rispetto a quelle di Ferrari ed AlphaTauri presenti in Italia.

Addirittura in Giappone la Honda ha potuto lavorare tranquillamente sulla power-unit, poiché nel Sol Levante non c’era lo stato di emergenza legato al covid come in Europa. La Honda ha ottenuto l’ok da parte della FIA per continuare a sviluppare la loro power-unit, come sottolineato dall’ex motorista della Ferrari.

“Prima che scaturisse la chiusura generale per il covid e soprattutto poi il congelamento per quel che riguarda il motore, in realtà la Honda aveva chiesto di poter continuare a lavorare e la FIA aveva dato l’ok per poter procedere alla sperimentazione. Quindi loro (Honda) hanno potuto lavorare sul motore.”

In pratica pure la sfortuna ci si è messa di mezzo in casa Ferrari. Di certo questo lockdown non ha di certo aiutato i tecnici di Maranello per cercare di risolvere i problemi tecnici della SF1000.

Ora pare improbabile poter risolvere tutti i problemi della monoposto 2020, salvo qualche correzione sfruttando i token a disposizione. Il doppio round di Silverstone sarà davvero una sorta di ultima spiaggia per la Ferrari, per cercare di salvare il salvabile. Al tempo stesso, in previsione del 2021 a Maranello si sta già lavorando per portare una power-unit completamente rivista, cercando di recuperare le performance viste nel 2019. Anche se come sottolineato più volte, in casa Ferrari non è solo il motore l’unico problema.

Alberto Murador