F1 | Test: lo strano movimento del volante della Mercedes W11

Nei test in Spagna sta facendo scalpore la soluzione della Mercedes, visibile dagli onboard di Hamilton, che evidenzia un movimento longitudinale del volante della W11 sull’asse del piantone. Ecco le ipotesi sullo scopo di tale soluzione.  

di Francesco Svelto |

Sono iniziati i test pre-stagionali della stagione 2020 di F1 e con essi ricomincia anche la caccia alla comprensione delle soluzioni tecniche dei vari team. Da stamattina il mondo dei social – ma non solo, anche la regia FOM ci sta stuzzicando – è soffermato su un particolare movimento del volante visto sulla Mercedes W11 di Lewis Hamilton.

In pratica è piuttosto evidente un movimento longitudinale del volante, lungo l’asse del piantone. Una escursione che può arrivare fino a 10 cm in avanti e indietro, a seconda dei punti della pista in cui si trova la vettura in quel momento.

Ora la domanda è legittima. La Mercedes sta provando una diavoleria, ma a cosa serve davvero? Innanzitutto iniziamo con lo specificare che lo strano movimento avviene soltanto in tre punti del circuito: ad inizio rettilineo box (il voltante viene posto indietro), prima della curva 1 (il voltante va in avanti) e tra le curve 8 e 9 (con la medesima modalità di cui sopra).

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La risposta che potrebbe essere più ovvia è una regolazione dell’assetto, magari sulla convergenza/camber delle ruote anteriori. Il tutto magari per risparmiare tempo evitando di rientrare ai box e perdere minuti preziosi (ricordiamo che le giornate di test sono state ridotte quest’anno da otto a sei, quindi risparmiare tempo è di fondamentale importanza).

Se fosse confermata, come pare, l’ipotesi del cambio di convergenza, questo darebbe alla macchina un grande vantaggio in quanto in rettilineo permetterebbe di avere delle gomme anteriori perfettamente parallele tra loro e quindi con attrito minore possibile (e conseguente mancanza di usura) per affrontare il lungo. In curva, invece, permetterebbe di riportare la convergenza ai valori stabiliti dagli ingegneri ai box (specifichiamo: si tratta di convergenza negativa, quindi di divergenza), favorendo quindi l’inserimento della macchina. Combinando le due cose avremmo quindi un ottimale consumo delle gomme.

Tuttavia la soluzione potrebbe infrangere diversi punti del regolamento, in primis l’articolo 10.2.3 del tecnico FIA che disciplina le sospensioni e stabilisce che “non è possibile apportare alcuna modifica a qualsiasi sistema di sospensioni mentre l’auto è in movimento”.

Poi, ancora, l’articolo 10.2 che sottolinea: “Con il volante fissato, la posizione di ciascun centro della ruota e l’orientamento del suo asse di rotazione devono essere completamente e univocamente definite […]”.

C’è da dire, però, che se fosse confermata l’ipotesi di cui sopra, non si tratterebbe di sospensioni ma solo dell’angolo di convergenza, argomento non menzionato negli articoli. Ad ogni modo, per completezza di informazione, sotto vi riportiamo gli articoli del regolamento relativi alle sospensioni (non si parla, come detto, di camber o convergenza).

A parere di chi scrive ma non solo, tale marchingegno rappresenta un grandissimo fattore di rischio per il pilota e quindi la FIA ha anche questo elemento per giudicare (qualora la cosa arrivasse alle verifiche) illegale un sistema del genere. Vedremo.

Resta quindi molto in dubbio che una tale soluzione sia fruibile in un weekend di gara ufficiale ma è altrettanto vero che la Mercedes – comunque vada – ha pescato l’ennesimo coniglio dal cilindro. Anche se servisse solo per scopi minori. La classe non è acqua.

Francesco Svelto