F1 | Turrini, profezia di Bertolini: “Leclerc metterà in difficoltà Hamilton”

Torna l’appuntamento con Pit Talk. Ospite della puntata #190, il maestro Leo Turrini che ai nostri microfoni ci ha raccontato di quella volta che Andrea Bertolini, allora tutor di Leclerc alla Driver Academy, gli disse: “Questo è quello che metterà in difficoltà Hamilton. Ha una velocità naturale che ho visto solo in Lewis e Schumacher”.

di Chiara D’Agostino

Dopo una pausa di qualche settimana è tornato l’atteso appuntamento con Pit Talk. Tra gli ospiti della puntata di oggi, la numero 190 e la prima di una nuova e ricca stagione, il grande maestro Leo Turrini con cui ci siamo fermati a fare qualche considerazione in più sui fatti di Monza e sui suoi protagonisti.

Anche se la F1 è ormai pronta a fare tappa a Singapore per il primo dei tre appuntamenti asiatici, il doppio colpo Spa-Monza firmato
Ferrari-Leclerc è un’immagine ancora troppo viva, fresca ed inebriante per essere messa già da parte nello scatolone dei ricordi, quelli belli. A maggior ragione se la guardiamo affacciati sull’imminente trittico asiatico che nell’immaginario collettivo dei tifosi Ferrari evoca notoriamente non pochi incubi.

La straordinaria vittoria della Ferrari in Belgio, ma sopratutto in Italia, ha messo in luce vari aspetti positivi da tenere a mente sia in ottica presente che futura. Una buona e confortante prestazione della SF90, qualche passo in avanti a livello di potenza con la specifica 3 da cui potrebbe sicuramente trarre qualche beneficio anche l’aerodinamica in vista del cittadino di Singapore, un’ineccepibile strategia gomme e poi Charles Leclerc, che ha tradotto il tutto in due preziosissime vittorie.

«Charles Leclerc – esordisce Turrini a Pit Talk è l’ira di Dio. Nessuno può mettere in dubbio il suo enorme talento. Puoi vincere a Spa, ma non a Monza e per di più con Hamilton alle spalle se non hai una sensibilità di guida e una straordinaria propensione alla velocità».

Poi si affida al ricordo di un amico, il suo conterraneo Andrea Bertolini – campione Maserati, collaudatore Ferrari e collaboratore di Schumi – che ha conosciuto Leclerc quando aveva solo dodici anni. Un bambino che andava sui kart ma già impressionava per il suo straordinario senso della velocità. Roba per pochi la velocità naturale e che ha strettamente a che fare col DNA.

Così il maestro Turrini ai nostri microfoni:

«Credo avesse ragione il mio amico Andrea Bertolini. Quando Leclerc è arrivato alla Ferrari Driver Academy era ancora adolescente, e Bertolini gli fu affidato come tutor.
Lo “zio Bertolini”, come lo chiama affettuosamente Carletto per lo stretto legame che li unisce, ha sempre detto: “Questo è quello che metterà in difficoltà Hamilton perchè ha una velocità naturale che io, Bertolini, ho visto solo in Lewis e Schumacher ed ha una maturità di testa infinitamente più ampia di quanto si potrebbe immaginare considerando nell’anagrafe“. Quindi avendo ascoltato questo mio conterraneo che è di Sassuolo e che è ancora una figura importante all’interno di Ferrari, di dubbi non ne ho mai avuti».

Poi però un appunto su quel sabato di qualifiche a Monza:

«Una manifestazione caratteriale non proprio piacevolissima quella di Leclerc. Se c’è un accordo preso prima, con la squadra, va rispettato. E’ stato un po troppo astuto, ma è anche vero che un grande campione non ci pensa due volte ad andare sopra le righe quando c’è da trarre un vantaggio. Ma sabato aveva ragione Vettel, non Leclerc!».

Chiara D’Agostino