Ken Tyrrell ed i capolavori di Dereck Gardner

I trionfi della Tyrrell e del suo fondatore sono legati al nome di Dereck Gardner, geniale progettista che diede forse il meglio di sé con la P34 a 6 ruote che non ottenne però quanto si sperava.

di Giulio Scaccia

Nato a Warwick nel 1931, Dereck Gardner è stato un designer appassionato di barche così come di automobili e sistemi di trasmissione. La sua carriera in F1 era iniziata come progettista del sistema di trazione integrale Matra, fornito dalla Ferguson Research, prima di costruire nel suo garage la Tyrrell, 001 telaio del 1970, su indicazioni del patron Ken, che avrebbe portato al successo Jackie Stewart, vettura che prese la pole position al suo debutto in Canada, pur non finendo la gara.

Il successo arriva con lo scozzese volante nel 1971, con la Tyrrell 003 e poi con la 006, vetture che dominarono le stagioni e segnarono la golden age per la scuderia del “boscaiolo” della F1. Nel 1971 infatti la Tyrrell 003, con motore Ford Cosworth, vinse 7 corse, 6 con Jackie Stewart, che conquistò il titolo di campione del mondo – e una con il francese Francois Cevert. Con la Tyrrell 005/006 a passo corto, lo scozzese Stewart si aggiudicò anche il campionato del 1973 con 5 vittorie. Purtroppo la stagione fu funestata dalla morte di Cevert nell’ultima gara a cui le vetture non parteciparono.

Il suo capolavoro in termini di innovazion fu però la P34 a 6 ruote.

L’ardita idea di far correre una macchina a 6 ruote coinvolse alcune delle più grandi aziende a livello mondiale: il colosso americano degli pneumatici Goodyear sviluppò e costruì un nuovo tipo di gomma, più piccola (10 pollici) rispetto alle 13 pollici comuni in Formula 1, e una nuova mescola capace di resistere alle maggiori sollecitazioni in termini di giri a parità di velocità rispetto ad una gomma di diametro tradizionale; il tutto venne finanziato dalla casa petrolifera Elf e dalla First National Bity (CityBank).

Anche la Koni, azienda leader nel settore degli ammortizzatori, venne coinvolta nel progetto e ai progettisti della suddetta casa venne assegnato l’ardito compito di realizzare 4 ammortizzatori anteriori di dimensioni ridotte, ma senza aggravio di peso rispetto ai due soli elementi tradizionali. L’idea del progettista Derek Gardner era delle più semplici: le intenzioni erano quelle di ridurre la sezione frontale garantendo minor resistenza all’avanzamento grazie alla riduzione e alla carenatura delle 4 ruotine anteriori dietro ad un alettone anteriore a martello; le 4 ruote rispondevano inoltre all’esigenza di offrire la stessa superficie d’appoggio di 2 ruote tradizionali.

La macchina venne presto realizzata e dopo vari test messa in pista. Ad onta delle aspettative la velocità di punta in rettilineo non migliorava come suggerito dai calcoli. Per contro, grazie anche alla ridottissima carreggiata anteriore, l’inserimento in curva pareva essere migliore rispetto alle altre concorrenti. Molti problemi cominciarono ad affliggere la vettura, soprattutto a livello di pneumatici, anche per colpa della Goodyear che cominciò a disinteressarsi del progetto e praticamente bloccare lo sviluppo delle piccole coperture anteriori; in particolare, gli pneumatici cominciarono a patire grossi problemi di surriscaldamento.

Nel 1977, cioè l’anno dopo l’esordio in F1, il nuovo progettista Maurice Philippe, accorso in aiuto alla squadra dopo l’abbandono del deluso Gardner, fu costretto ad allargare le carreggiate e far quindi fuoriuscire le piccole ruote dalla carenatura onde poter permettere un adeguato raffreddamento alle gomme, vanificando di conseguenza lo scopo iniziale del progetto.

La Tyrrell abbandonò il progetto l’anno seguente, nel 1978. C’è da segnalare che la Tyrrell a 6 ruote vinse in Svezia nel 1976 marcando una storica doppietta: primo Scheckter, secondo Depailler e giunse terza nello stesso campionato, anche grazie ai 49 punti conquistati da Scheckter.

Alcune squadre copiarono la Tyrrell con vetture che però non parteciparono mai a competizioni. La Lotus nel 1977 realizzo una vettura con 4 ruote anteriori ma non calcò mai la pista, la Williams nel 1982 e ancora prima la March, realizzarono vetture a 4 ruote posteriori, che non corsero mai. La federazione limitò poi a 4 ruote per regolamento e ogni velleità di ulteriori sviluppi scemò irrimediabilmente.

Dereck Gardner deluso abbandonò il mondo della Formula 1. Dereck lasciò la scuderia inglese, per andare a lavorare alla Borg-Warner, azienda produttrice di trasmissioni.

È scomparso nel 2011 all’età di 79 anni.

Giulio Scaccia
Giulio Scaccia
Giornalista ed appassionato, seguo la Formula 1 dal 1978. Da Gilles Villeneuve a Michael Schumacher, sempre la Ferrari nel cuore.

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