Terremoto McLaren: Boullier si dimette e saluta il team

Eric Boullier si è dimesso dal suo ruolo di direttore sportivo alla McLaren. Il manager francese è la prima pedina fatta saltare da Zak Brown all’interno del team. La rivoluzione in casa McLaren inizia ufficialmente.

La McLaren saluta Eric Boullier alla vigilia del GP di Gran Bretagna con effetto immediato. Il francese ha dato le dimissioni dal suo ruolo di “racing director” in McLaren, con le dimissioni accettate da parte dell’amministratore delegato del team Zak Brown. L’ex manager della Lotus saluta così la compagine di Woking dopo quasi cinque stagioni, ricordando che Boullier era arrivato alla McLaren dal febbraio del 2014.

Eric Boullier lascia il suo ruolo in quello che è forse il peggior momento sportivo della storia in casa McLaren. Il suo ruolo sarà ricoperto dall’ex pilota Indycar Gil De Ferran, mentre gli altri ruoli all’interno del team inglese verranno semplificati. Andrea Stella è stato nominato come responsabile delle operazioni in pista, mentre Simon Roberts diventa il direttore operativo alla McLaren.

Boullier probabilmente è il primo di una lunga lista all’interno del team lista che lascerà la McLaren da qui ai prossimi mesi. La scuderia inglese con il passaggio ai motori Renault, sembrava essersi rilanciata in questo mondiale, con un quinto posto ottenuto da Alonso nel round inaugurale di Melbourne.

 

Ma dal round del Montmelò ad oggi la situazione è decisamente precipitata in casa McLaren, quasi imbarazzante. Le due monoposto inglesi in questi ultimi GP hanno fatto fatica a superare il taglio del Q1 in più di un’occasione, e se non ci fosse Fernando Alonso in McLaren la classifica sarebbe ancor più nera.

Tornando ad Eric Boullier, onore al merito. Il manager francese è stato obiettivo ed allo stesso tempo coraggioso nel dimettersi dal suo ruolo, capendo che in casa McLaren si deve ripartire da zero. Di certo alla scuderia inglese non basterà certamente l’addio di Boullier per tornare ad essere competitivi.

Il lavoro da fare è parecchio, sia sul fronte tecnico che sul fronte delle figure chiave all’interno del team. In McLaren credevano che tutti i problemi della scuderia dipendevano esclusivamente dalla power-unit Honda, e cambiando propulsore i problemi si sarebbero risolti. Invece la realtà è ben diversa.

La risalita della McLaren non sarà semplice, ci vorranno anche diverse stagioni prima di rivedere una McLaren lì davanti a lottare per la vittoria. Il mondiale di F1 non può permettersi di avere una McLaren così poco competitiva, considerando che la compagine di Woking rappresenta la storia del circus e del motorsport. Il compito di Zak Brown sarà una sorte di “mission impossible” per quella che è l’attuale situazione. Nemmeno la bacchetta magica di mago Merlino riuscirebbe a fare quel miracolo di cui ora ha bisogno la McLaren.

Alberto Murador