“Kubica fuori dalla F1, un brutto segnale per tutti” – Mario Donnini

Il ritorno in F1 di Robert Kubica non si concretizzerà quasi certamente. C’è il rimpianto per una storia ricca di umanità che poteva essere scritta e che invece rimarrà incompiuta. Sull’argomento abbiamo ascoltato il parere di Mario Donnini, storica firma di Autosprint.

di Francesco Svelto |

Le notizie degli ultimi giorni si rincorrono e non c’è ancora nulla di chiarito o ufficializzato. Sembra, però, che le quotazioni di un ritorno in F1 di Robert Kubica, al volante di una Williams, siano in netto ribasso. Il team di Grove ha fatto sapere che nei primi giorni di gennaio verrà svelato il nome del pilota che affiancherà Lance Stroll nel 2018 e, da come sembra da fonti d’oltremanica, Kubica non riuscirà ad essere in griglia nel 2018, nonostante i ripetuti test portati avanti quest’anno prima con la Renault e poi con la Williams che pareva seriamente interessata ai servigi del 33enne polacco.

Un talento strepitoso quello di Robert, uno dei top driver degli ultimi dieci anni. Pregevoli le sue prestazioni in seno alla BMW Sauber, con la quale colse una vittoria nel 2008 in Canada, ad un anno esatto dal suo terribile incidente sul medesimo tracciato e che ha tenuto mezzo mondo col fiato sospeso. Poi il passaggio alla Renault con speranze e motivazioni in ascesa, infine il bruttissimo incidente al Rally d’Andora del febbraio del 2011 che gli ha portato via oltre il 90% di funzionalità dell’arto superiore destro.

Tantissimi gli interventi per la ricostruzione dei tessuti, di cui il polacco porta ancora oggi evidentissimi segni. Ma lui, Robert, non si è mai dato per vinto. La volontà di tornare a correre, proprio nei rally, poi qualche test in monoposto, fino ad arrivare alla GP3 e alla Gp2. Infine, come scrivevamo, i test sulle monoposto di F1 da questa estate fino ad arrivare all’ultimo, di qualche settimana fa, ad Abu Dhabi con il team di Sir Frank.

Sarebbe stata una bella storia da raccontare, ricca di umanità e romanticismo. Sull’argomento abbiamo ascoltato il parere di Mario Donnini, storica firma di Autosprint e molto sensibile alla vicenda umana di Robert:

MD: “Con una grandissima probabilità penso che Robert sia fuori dall’affare Williams. E’ una incredibile occasione persa dalla F1 per raccontare se stessa come eroica e romantica. E non mi vengano a dire che è il risultato del fatto che Kubica sia risultato più lento di lento di Sainz e Sirotkin, non è questo il punto. La BMW anni fa fece la scelta di schierare Alex Zanardi nel WTCC nonostante potesse certamente trovare uno che girasse bene come Alessandro. A volte l’automobilismo deve riscoprire quella attitudine a raccontare se stesso e storie di vita importanti. Quando si parla di audience e capacità di attirare la gente e l’interesse, cosa ci sarebbe stato di più interessante di un Kubica che ritorna in F1 pur guidando quasi con una mano sola? Poteva anche arrivare a prendere mezzo secondo al giro nel momento di massimo sforzo in gara ma anche questo distacco sarebbe stato nulla rispetto al vantaggio umano che aveva la sua vicenda. Un Kubica che non riesce a tornare in F1 è quanto di più triste, asettico e umanamente brutto potessimo immaginare. Non do la colpa alla Williams o alla Renault per questo ma alla fine Robert è a piedi e questo è un gran brutto segnale per tutti!“.

Francesco Svelto