1 Luglio 2015 – Domenica sul circuito di Silverstone va in scena il GP d’Inghilterra. Quello Britannico è un circuito dove la Ferrari ha scritto alcune delle pagine più belle della sua storia, domenica la rossa dovrà far dimenticare gli ultimi due negativi GP. Obiettivo minimo tornare sul podio.
Domenica si corre la 66° edizione del GP d’inghilterra, una corsa da sempre particolarmente cara al cavallino rampante che proprio qui nel luglio del 1951 con l’argentino Gonzales iniziò la sua serie di vittorie che la consacreranno negli anni a venire mito dell’automobilismo mondiale.
Silverstone è una pista storica, nata in un area militare grazie al congiungimento delle piste d’atterraggio utilizzate dalla RAF, insieme a SPA e Monza è uno dei regni della velocità, un patrimonio del motorismo mondiale da qualche anno ristrutturato e valorizzato.
La Ferrari si presenta consapevole di non essere al top della condizione sapendo d’avere l’obblgo di convincere. Il clima idilliaco delle prime gare sta lasciando spazio a qualche tensione dovuta al mancato raggiungimento del podio in due occasioni consecutive. Vettel correrà nel giorno del suo compleanno con la voglia di farsi un regalo indimenticabile, Raikkonen con il dovere di far rivedere il proprio talento. Non fosse così, il finlandese al volante della rossa nel 2016 potrebbe non chiamarsi più Kimi.
Per Hamilton sarà la gara di casa. Per Rosberg reduce dalla trionfale campagna austriaca mai come domenica sarà l’occasione della vita per indirizzare la rincorsa al titolo dalla sua parte. Tecnicamente le Mercedes saranno quasi sicuramente le solite due monoposto più prestazionali in pista, dietro Williams e Ferrari a lottare per il podio.
La rossa qui deve per forza mostrare i progressi degli aggiornamenti arrivati dal Canada. Non centrare almeno il podio avvalorerebbe la tesi che i progressi non sono sufficienti non solo ad inseguire la Mercedes ma a difendersi dalla Williams. Un risultato positivo porterà una ventata di sorrisi dopo il mese più negativo dell’anno, una mancanza di risultato mostrerebbe un trend già visto in Ferrari. Da metà stagione in poi statisticamente la rossa nelle prestazioni è stata risucchiata dal gruppo. Il team di Arrivabene, dopo la rivoluzione di quest’inverno, non può assolutamente rischiare quest’ipotesi se vuole puntare ad un 2016 da protagonista.