11 maggio 2015 – Vettel porta ancora la Ferrari sul podio nel GP di Spagna ma a differenza dei piazzamenti di inizio stagione accolti con entusiasmo, qui a Barcellona il terzo posto non deve mascherare le pecche della Ferrari. Monoposto involuta e strategia sbagliata; sicuramente la peggior domenica dell’anno.
Lo start. Al via della corsa Vettel con uno scatto felino brucia Hamilton attardato dall’eccessivo pattinamento dei suoi pneumatici posteriori. La Ferrari in questo frangente illude i suoi tifosi. Sebastian pare tenere il ritmo di Rosberg ed Hamilton soffre, dietro al ferrarista la sua aereodinamica è disturbata, passarlo non sarà facile – è presumibile pensare – su una pista in cui la “statistica del sorpasso” è quella di Montecarlo. Non andra’ così. Raikkonen evita possibili contatti e fa una corsa non particolarmente vivace. Si libera delle Toro Rosso e si posta dietro alla Williams di Bottas senza riuscire mai a minacciarlo seriamente.
La gara delle rosse. La prima parte di gara vive sul duello Vettel-Hamilton. Il tedesco della Ferrari lo sorprende al via ed Hamilton non riesce in nessun modo ad avvicinarsi per tentare il sorpasso. Rosberg nel frattempo mette tra se e Vettel un buon margine di sicurezza, solo le soste ai box possono cambiare gli equilibri. La Ferrari sbaglia clamorosamente. In una pista dove sorpassare è universalmente considerato quasi impossibile serve alla Mercedes su un piatto d’argento la posizione . E’ vero che la rossa sul ritmo gara era inferiore alle Frecce d’Argento ma è altrettanto vero che Hamilton è rimasto bloccato dietro a Vettel per un lunghissimo tratto i gara. Seguirlo a ruota sarebbe stata la scelta giusta, per lo meno lo avrebbe obbligato a cercare il sorpasso in pista certamente più complesso che ai box. Raikkonen invece non va oltre alla quinta posizione. Il risultato potrebbe anche starci non fosse che davanti a lui la Williams di Bottas dimostra che rispetto all’ultima gara la Ferrari ha fatto un passo indietro. Fino al Baharain la Williams era molto staccata dalla Ferrari. Qui, qualcosa non ha funzionato.
Aggiornamenti e strategia, un flop. Le aspettative su questo GP di Spagna erano alte. La Ferrari da inizio stagione aveva lentamente ma inesorabilmente ridotto il gap dalla Mercedes. Qui a Barcellona erano attesi aggiornamenti che in teoria dovevano rendere dai 3 ai 4 decimi di secondo al giro. Ancora un volta, come capitato nelle scorse stagioni , c’e’ una notevole discrepanza tra cio’ che i tecnici della Ferrari ricavano dal simulatore e quella che e’ la realtà in pista. La Ferrari già dal venerdi è parsa nervosa e difficile da guidare tanto che Raikkonen ha scelto di tornare alla vecchia configurazione. Commentando l’esito di questo GP possiamo affermare che lo sviluppo aerodinamico tanto atteso e’ stato un flop, e che la Mercedes è tornata ad essere una stella molto lontana da raggiungere. La gara di Raikkonen dimostra come quella della rossa sia stata una vera e propria involuzione. La Williams pareva non essere più un avversario con cui dover fare i conti invece per Raikkonen il panorama della domenica e’ stato il retrotreno di Bottas. Non bastasse, a complicarsi la vita, la Ferrari ha scelto per Vettel una strategia suicida. Hamilton si poteva provare a tenerlo dierto invece ai box si e’ pensato di non “marcarlo” regalandogli la posizione ai box senza combattere.
In conclusione: la Ferrari va nuovamente a podio, cosa positiva rispetto allo scorso anno ma per una squadra che ambiva a raggiungere i primi della classe la terza posizione suona come una bocciatura che ridimensiona notevolmente le ambizioni di riscossa nei confronti della Mercedes. A Montreal arriverà un aggiornamento sul motore , a Monaco – prossima gara – si sa’ che la power unit conta relativamente. Incassata la batosta per la Ferrari e’ ora di pensare alla prossima corsa, bisogna reagire.