26 aprile 2015 – Uno dei team che sta lentamente ritornando a traguardi che le sono consoni è certamente la Lotus. La scuderia di Enstone ha abbandonato i motori Renault per accogliere quelli Mercedes (diventando così il quarto team fornito dalla Casa tedesca dopo l’uscita della McLaren) e sta lentamente tentando di risalire la china, avendo già ottenuto alla quarta gara del 2015 più punti di tutta la stagione 2014, che la vedeva sempre costretta a navigare nelle parti basse della classifica.
Certamente, la nuova unità motrice fornita dalla Mercedes, unita anche al nuovo telaio che ha abbandonato idee avveniristiche come il muso a tricheco, ha dato un grosso aiuto, soprattutto in qualifica (si pensi solo all’Australia dove entrambi i piloti sono entrati in Q3), dove in particolare Romain Grosjean sta tornando a livelli che gli sono congeniali rimanendo stabilmente all’interno della top ten, mentre anche Pastor Maldonado riesce quantomeno a superare la prima “tagliola”. In gara, però, il team vive una situazione a due facce: quella tutto sommato sorridente di Romain Grosjean e quella infelice di Pastor Maldonado.
Il venezuelano, infatti, ha dovuto accusare diversi problemi in gara ed è stato bersagliato dalla sfortuna in alcune occasioni, come in Australia dove viene spedito fuori gara da Kimi Raikkonen o in Cina dove è vittima di un incidente con la McLaren di Jenson Button, con Alonso che ne approfitta. Solo nell’ultima gara, in Bahrain, Maldonado riesce a portare la vettura al traguardo, anche se in quindicesima posizione. Tutto questo nonostante anche per il venezuelano il miglioramento in qualifica rispetto alla passata stagione sia evidente, visto che è entrato stabilmente in Q2.
Di certo, i segnali di ripresa ci sono tutti, ma i passi da fare sono ancora tanti, soprattutto per quello che concerne il recupero del venezuelano, che tra problemi tecnici e incidenti è costretto ancora a rimanere al palo.