2 maggio 2014 – La Formula1 tra pochi giorni ritornerà in Europa, dando il via all’era del turbo anche nel vecchio continente. Molti gli interrogativi dopo sole quattro gare disputate. Noi di F1Sport.it abbiamo avuto il piacere di rivolgere alcune domande a Carlo Vanzini, giornalista e commentatore della F1 su Sky.
Viste le prime gare della stagione, (disputate tutte fuori dall’Europa), qual’è stata la reazione in generale del pubblico presente nei circuiti al nuovo sound delle monoposto di F1? E quale sarà, secondo te, il giudizio di un pubblico forse più esigente come quello europeo riguardo a queste nuove sonorità?
“Secondo me quello del rumore è un non problema, nel senso che può essere facilmente risolto e ci stanno lavorando. Il vero problema è che in sede di sviluppo dei regolamenti, si pensa più ad evitare le famose aree grigie che non al pubblico, a differenza di chi organizza eventi in America.
Il sound in televisione passa in secondo piano se le gare sono belle e combattute come in Bahrain o con una Ferrari in lotta per il podio come in Cina. Il pubblico abituato al frastuono, che condivido essere un plus per chi va in pista, in Europa sarà un po’ deluso, ma è questione di abitudine ed a breve interverranno”.
Se tu potessi scegliere, quale cambiamento regolamentare apporteresti alla F1 per aumentarne ancor di più lo spettacolo? Saresti d’accordo nell’assegnare punti a chi ottiene la pole position o all’autore del giro veloce in gara?
“Toglierei il limite di benzina e di conseguenza di potenza ma, visto che non è possibile, darei comunque modo ai motoristi di lavorare sulla power unit per poter in stagione livellare il gap. Se possa dirla tutta, a me la F1 piace a prescindere, però sono d’accordo sul valorizzare la pole con un punto e riporterei la sessione di qualifica del venerdì per renderlo più interessante. Soprattutto, applicherei il sistema di punteggio Indycar che prevede punti per tutti, per evitare che tanti piloti restino a quota zero e la loro classifica sia determinata solo dal miglior piazzamento. Anche i duelli oltre la decima posizione avrebbero un sapore diverso perché sarebbero premiati da punti in più.”
Di tutti i GP che hai seguito, quale è stato il momento più difficile che ti sei mai trovato a dover commentare? E quale è stato invece il momento più bello se non esaltante?
Non in F1 , ma in Indy: la gara in cui è morto Dan Wheldon. Per capire cosa voglia dire raccontare la morte ti ci devi trovare. In F1 sicuramente il primo GP da telecronista a Silverstone 2007 , per ovvi motivi ed emozioni varie e il GP d’Australia di quest’anno per le tante novità e una gara abbastanza insolita e ferma. Le più belle Brasile 2007 e 2008 con finali pazzeschi e Bahrain 2014, la più bella gara della storia recente della F1.
La Ferrari ha sostituito Domenicali con Mattiacci, segno della volontà di dare uno scossone all’ambiente interno, secondo te, cosa serve ancora alla Ferrari per tornare nuovamente vincente?
Dimettendosi Domenicali, che è una persona straordinaria e paga per colpe non sue, ha tolto la coperta, adesso lavorano tutti scoperti con le responsabilità del caso. Mattiacci, in tal senso, è una scelta controversa ma sensata perché nessuno interno lo conosceva e a maggior ragione nessuno è più tranquillo e deve dimostrare il 200%. Cosa manca alla Ferrari? Al momento cavalli, 50 circa, recuperabili però solo appellandosi all’affidabilità. Il lavoro con software e quanto altro c’è ma è relativo … Serve coesione di intenti sacrificando il proprio ego professionale per favorire la crescita, magari di un’altra area di sviluppo…